MILANO – Tutto come da attese per la Fed. La banca centrale statunitense ha lasciato invariati i tassi di riferimento – con l’obiettivo di mantenere l’inflazione moderatamente superiore al 2% – così come il proprio programma di acquisto titoli per supportare l’economia. Il cammino verso la ripresa, del resto, sembra rimanere di lunga percorrenza. Lo ha chiarito lo stesso governatore Jerome Powell in conferenza stampa: “Il Pil degli Stati Uniti è sulla buona strada per mettere a segno la sua maggiore crescita da decenni” e il mercato del lavoro “ha mostrato un miglioramento, ma la strada” per la ripresa “è ancora lunga”.
Powell ha sottolineato quanto già detto dal Fomc, il braccio operativo della Fed: “Visti i progressi nelle vaccinazioni e il forte supporto politico gli indicatori dell’attività economica e dell’occupazione hanno continuato a rafforzarsi”. I settori più colpiti dalla pandemia “hanno mostrato un miglioramento ma non si sono completamente ripresi”, ha continuato, sottolineando che “l’inflazione è aumentata, riflettendo in gran parte fattori transitori”.
Sul tema inflazione, come previsto, è intervenuto anche Powell sottolineando che: “È chiaro che l’inflazione continuerà a rimanere al di sopra del 2% nei prossimi mesi, prima di scendere. La Fed continuerà a valutare i progressi dell’economia nei prossimi incontri, fornendo ulteriore chiarezza” sulle proprie mosse. Powell ha poi chiarito che anche rispetto all’aumento dei prezzi “abbiamo una strada da percorrere per raggiungere i nostri obiettivi”.
Ancora presto, dunque, per ritirare ogni stimolo. I tassi restano fermi tra lo 0% e lo 0,25%. Invariato anche il programma di acquisto titoli per supportare l’economia. La banca centrale ha confermato che continuerà ad acquistare 120 miliardi di obbligazioni ogni mese – 80 miliardi di titoli del Tesoro e 40 di titoli garantiti da mutui ipotecari – per mantenere bassi i costi di indebitamento a più lungo termine, “fino a quando non saranno stati compiuti ulteriori progressi sostanziali verso i suoi obiettivi di massima occupazione e stabilità dei prezzi”. Powell aveva garantito che la Fed comunicherà “con largo anticipo” la decisione di ridurre il ritmo degli acquisti. Molti economisti pensano che il segnale avverrà a fine agosto o settembre.
(Francesca Conti/LaPresse)