MILANO – E’ stato trovato impiccato in un parco di Kiev l’oppositore bielorusso Vitaly Shishov, in esilio dall’autunno 2020 per sfuggire alla violenta repressione del dissenso lanciata da Minsk. L’ong che dirigeva, Casa bielorussa in Ucraina (Bdu), ha accusato i servizi segreti del leader autoritario Aleksander Lukashenko, mentre la polizia ucraina ha lanciato un’indagine anche per possibile “omicidio mascherato da suicidio”. Ma in queste ore si parla di Bielorussia e repressione anche per altri motivi, mentre la velocista Krystsina Tsimanouskaya lascerà le Olimpiadi di Tokyo per cercare rifugio in Europa e le tensione è alta al confine lituano per i migranti ‘spinti’ da Minsk. L’atleta 24enne ha denunciato che, dopo aver criticato la gestione della squadra sui social media, alcuni ufficiali hanno tentato di imbarcarla a forza su un volo per Minsk, “chiarendo” che sarebbe poi stata punita. Tsimanouskaya attende ora di partire per la Polonia, che le ha offerto un visto umanitario.
Episodi che sembrano nuovi capitoli del giro di vite sul dissenso avviato da Lukashenko dopo la contestazione di massa delle elezioni in cui sarebbe stato rieletto, secondo l’opposizione e vari Paesi grazie a brogli. La repressione, ormai, è arrivata ben oltre i confini nazionali. A partire dal dirottamento (a maggio) di un aereo commerciale costretto ad atterrare a Minsk, dove il giornalista dissidente Roman Protasevich che era a bordo è stato arrestato. Minsk aveva parlato di una minaccia bomba, ma per le autorità europee è stata pirateria aerea.
Shishov, direttore dell’ong che aiuta i bielorussi in fuga dalla persecuzione di Minsk, era scomparso da un giorno quando è stato trovato morto in un parco vicino alla propria abitazione. La polizia ucraina indaga, mentre il presidente Volodymyr Zelenskyy ha fatto sapere che guarda al caso da vicino. Secondo il centro per i diritti umani Viasna, durante le sue corse mattutine era stato più volte seguito da sconosciuti. Era “sotto sorveglianza”, hanno detto i suoi collaboratori, e “fonti locali e in Bielorussia” avevano avvertito di rischi, tra cui sequestro e uccisione. “Non c’è dubbio che sia stata un’operazione pianificata da agenti della sicurezza”, ha dichiarato l’ong. Un suo membro, Yury Shchuchko, ha raccontato che sul volto di Shishov c’erano segni di pestaggio. La polizia ha confermato il rilevamento di ferite, tra cui escoriazioni sul naso, un labbro tagliato e una ferita sul ginocchio sinistro.
La leader dell’opposizione, Sviatlana Tsikhanouskaya, anche lei in esilio dopo essere stata la principale sfidante alle elezioni dell’agosto 2020, ha commentato: “I bielorussi non possono essere al sicuro neppure all’estero”, Shishov è stato trovato impiccato “su suolo straniero, come nella presa d’ostaggi sull’aereo di un altro Paese. E come il tentativo di riportare con la forza un’atleta sleale in Bielorussia da un’altra nazione”. La stessa velocista Tsimanouskaya ha detto ad AP che non sarebbe al sicuro, se fosse riportata nel suo Paese. E ha aggiunto di temere per i genitori, mentre il marito è fuggito all’estero.
Nuove critiche a Lukashenko sono arrivate anche dall’Unione europea. La Commissione ha chiesto “chiarezza” sulla morte di Shishov e il presidente dell’Europarlamento David Sassoli ha parlato di “grave escalation”. Bruxelles è intervenuta anche a proposito del confine lituano, dopo che Vilnius ha denunciato un massiccio afflusso di migranti, ‘accompagnati’ ad attraversare illegalmente la frontiera dalle forze di Minsk. “L’Ue sosterrà pienamente e concretamente la Lituania”, ha detto il presidente del Consiglio Charles Michel, dopo aver parlato con il presidente Gitanas Nauseda. Vilnius, nel frattempo, ha ordinato alle guardie di frontiera di respingere i migranti, se necessario usando la forza.
di Agnese Gazzera