ROMA – E’ il primo teenager a conquistare il titolo in un Atp 500 da quando esiste questa categoria di tornei. Jannik Sinner non smette di crescere e stupire, scalare le classifiche e scrivere nuove pagine di storia. Al ‘Citi Open’ di Washington, al termine di una finale infinita tutto cuore e tenacia, ha sconfitto 7-5, 4-6, 7-5 lo statunitense Mackenzie McDonald, numero 107 del mondo, che ha salvato 10 set point nel primo parziale esprimendo un tennis coraggioso. Avanti 5-2 nel primo e nel terzo set, l’altoatesino non ha espresso la partita migliore della sua settimana, giocando in maniera fluida solo a tratti pur avendo il gioco in mano. La tensione gli ha irrigidito i muscoli e confuso i pensieri, ma proprio nei momenti più complicati del match ha dimostrato una maturità e una crescita che certificano la qualità del suo talento; ha dimenticato e resettato riuscendo a ritrovare i colpi giusti al momento giusto e portando a casa un risultato che accresce ancora di più la sua autostima. “Non mi interessa tanto se sono il più giovane a fare qualcosa – ha detto Sinner dopo la finale -. Ci sono tanti giocatori che hanno fatto molto meglio di me. Voglio solo migliorare, lavorare tanto. Il mio team è sempre alle mie spalle, mi dà consigli”, ha dichiarato a fine partita Sinner che guarda sempre oltre l’orizzonte.
“Prima di questa bella settimana avevo perso tre o quattro partite al primo turno. Ma è quello che fa un ragazzo di 19 o 20 anni. Non puoi essere continuo a questa età come i giocatori di 25, 26 anni che sono al vertice di questo sport. Sono molto felice di questo torneo e di questo titolo, ma non mi interessa se sono il più giovane a vincere perché so che la strada è ancora lunga”, ha confessato l’atoatesino al suo terzo titolo in carriera (il primo in un ‘500’) su quattro finali disputate. Si tratta del secondo successo stagionale dopo aver vinto l’,Atp 250 Great Ocean Road Open di Melbourne a febbraio (il primo della carriera lo aveva conquistato a Sofia a fine 2020). Con questo successo Sinner salirà adesso al n.15 del ranking mondiale. L’altoatesino è stato il secondo italiano a raggiungere la finale in tutte e tre le categorie di tornei (ATP 250, 500 e 1000) nella stessa stagione dopo Matteo Berrettini (che sempre quest’anno ha raggiunto anche la finale in uno Slam). Ma è stato il primo italiano a vincere a Washington: in precedenza Barazzutti (1980) e Furlan (1996) si erano fermati in semifinale.
Sul cemento americano è tornato a vincere un match in singolare dopo quasi due mesi, segnate anche dalle polemiche per aver scelto di non prendere parte ai Giochi olimpici di Tokyo perché “devo crescere e migliorare il mio gioco”. Il suo ultimo successo risaliva al terzo turno del Roland Garros contro lo svedese Mikael Ymer. Da allora non si è più fermato, piegando il finlandese Emil Ruusuvuori, gli statunitensi Sebastian Korda, Steve Johnson e Mackenzie Mc Donald.
“Ho avuto tante occasioni che non ho potuto sfruttare innanzitutto perché il mio avversario stava giocando meglio nei momenti cruciali. Ma ho lavorato per crearmi un’altra occasione e un’altra ancora per fargli il break. E’ stato un po’ come andare sulle montagne russe”, ha confessato Sinner. “Abbiamo provato a rimanere forti mentalmente e fisicamente, visto che la partita è durata quasi tre ore. Io poi ho giocato anche il doppio, ma a 19, 20 anni, recuperi velocemente. Perciò penso sia una vittoria soprattutto mentale”, ha concluso l’altoatesino sempre più determinato a diventare un numero uno.
di Luca Masotto