MILANO – “Come si può passare da radiato dalla magistratura, sotto processo per corruzione, a deputato in Parlamento con la candidatura alle suppletive di Roma? Capovolgerei la domanda: se il problema è essere sottoposto a processo questo rinnega tutto quello che è sempre stato sostenuto soprattutto da una parte politica. Posso essere onesto e rinviato a giudizio, i fatti sono tutti da accertare”. Così l’ex magistrato Luca Palamara, in corsa con i Radicali per le suppletive di Roma, in un’intervista a ‘il Giornale’. La coalizione di centrodestra ha scelto un altro candidato, Pasquale Calzetta di Forza Italia.
“I partiti fanno il loro gioco, seguono schemi tradizionali. Nel mio caso – aggiunge – la decisione è stata presa dai vertici, come nelle nostre correnti, seguendo indicazioni di cosiddetti ‘consigliori’ più attenti agli interessi di parte che a quelli della base. Ma la storia insegna che non sempre le indicazioni dei vertici vengono seguite dagli elettori”. E ancora: “La mia candidatura tematica, sulla riforma della giustizia, nasce dal basso, dall’ascolto di tanta gente che affollava le presentazioni del libro scritto con Sallusti ‘Il sistema’ e mi diceva: ‘Vai avanti'”.
(LaPresse)