BOSTON – Per vent’anni gli Usa e i loro alleati hanno speso centinaia di milioni di dollari per costruire database del popolo afghano, con l’obiettivo dichiarato di promuovere lo stato di diritto, la responsabilità del governo, di modernizzare il Paese. Dopo la presa del potere da parte di talebani, è emerso che alcuni database sarebbero utilizzati dagli estremisti islamici per identificare, intimidire e attaccare gli afghani che hanno lavorato con le forze Usa. Quell’infrastruttura digitale, che include l’uso della biometrica per verificare le identità, è stata costruita con limitate restrizioni di protezione quindi rischia di diventare uno strumento di sorveglianza. Le persone ricevono telefonate di minacce, così come messaggi testuali e su WhatsApp, ha dichiarato Neesha Suarez, politica statunitense e veterana della guerra in Iraq, impegnata nel sostegno degli afghani che hanno lavorato per gli Usa e stanno tentando di fuggire dal Paese.
(LaPresse)