Covid, Ue: “Giappone e altri 5 escono dalla lista Paesi sicuri per i viaggi”

A seguito di una revisione nell'ambito della raccomandazione sulla graduale revoca delle restrizioni temporanee ai viaggi non essenziali nell'Ue, il Consiglio ha aggiornato l'elenco dei paesi, delle regioni amministrative speciali e di altri enti e autorità territoriali per i quali le restrizioni ai viaggi dovrebbero essere revocate

Foto Claudio Furlan/LaPresse

BRUXELLES – A seguito di una revisione nell’ambito della raccomandazione sulla graduale revoca delle restrizioni temporanee ai viaggi non essenziali nell’Ue, il Consiglio ha aggiornato l’elenco dei paesi, delle regioni amministrative speciali e di altri enti e autorità territoriali per i quali le restrizioni ai viaggi dovrebbero essere revocate. In particolare, l’Uruguay è stato aggiunto all’elenco e l’Albania, l’Armenia, l’Azerbaigian, il Brunei Darussalam, il Giappone e la Serbia sono stati rimossi dall’elenco. Lo comunica il Consiglio dell’Ue in una nota.

“I viaggi non essenziali verso l’Ue da paesi o entità non elencati nell’elenco sono soggetti a restrizioni di viaggio temporanee – si legge nella nota -. Ciò non pregiudica la possibilità per gli Stati membri di revocare la restrizione temporanea ai viaggi non essenziali verso l’Ue per i viaggiatori completamente vaccinati”.

 “Come previsto nella raccomandazione del Consiglio, tale elenco continuerà a essere riesaminato ogni due settimane e, se del caso, aggiornato. Sulla base dei criteri e delle condizioni stabiliti nella raccomandazione, a partire dal 9 settembre 2021 gli Stati membri dovrebbero revocare gradualmente le restrizioni di viaggio alle frontiere esterne per i residenti dei seguenti paesi terzi: Australia, Bosnia ed Erzegovina, Canada, Giordania, Nuova Zelanda, Qatar, Repubblica di Moldova, Arabia Saudita, Singapore, Corea del Sud, Ucraina, Uruguay (nuovo), Cina, previa conferma di reciprocità. Le restrizioni ai viaggi dovrebbero essere gradualmente revocate anche per le regioni amministrative speciali della Cina, Hong Kong e Macao”.

Due settimane fa erano stati rimossi dalla lista: Stati Uniti, Israele, Kosovo, Libano, Montenegro e Macedonia del Nord.

LaPresse

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