ROMA – Primo stop per i campioni d’Italia. L’Inter sbatte a ‘Marassi’ contro la Sampdoria, si fa raggiungere due volte e rallenta la corsa in vetta. Serviva vincere per non perdere di vista il Napoli ma la formazione nerazzurra non è riuscita a piazzare il colpo del ko ai blucerchiati, capaci di resistere alle sfuriate nerazzurre, trovare la forza di reagire e meritarsi un 2-2 che premia una squadra in piena crescita e maturità. Per l’Inter una battuta d’arresto, alla vigilia dell’esordio in Champions contro il Real Madrid, non allarmante ma che evidenzia lacune in fase di realizzazione e una mancanza di incisività nei momenti caldi del match segnata da troppe azioni ad intermittenza. Decisive un paio di disattenzioni difensive che sono state sfruttate al meglio dalla Samp di D’Aversa che non si è mai scomposta. Alla rete capolavoro di Di marco al 18, ha subito replicato Yoshida al 33′ abile a sfruttare un buco nella difesa nerazzurra e una deviazione decisiva di Dzeko che ha spiazzato Handanovic. L’Inter è sembrata però riprendersi il match con Lautaro al termine di una azione fulminea generata da un affondo di Barella. Ma ad inizio ripresa la Sampdoria ha trovata la rete del pareggio con un sinistro al volo splendido di Augello rischiando anche il sorpassop con Damsgaard il cui tiro in porta è stato deviato sulla linea da D’Ambrosio.
Simone Inzaghi conferma Lautaro accanto a Dzeko con Perisic e Darmian sugli esterni ein difesa spazio a Dimarco, nei blucerchiati dal primo minuto la coppia Caputo-Quagliarella. E’ la Sampdoria a partire veloce mettendo subito in apprensione la difesa nerazzurra con un colpo di testa di Thorsby da posizione favorevole con il pallone alto sopra la traversa. L’Inter con il passare dei minuti prende campo, trova la misure, si scioglie e impone la sua qualità in avanti con Barella e Dzeko. A sbloccarla però è il talento del vivaio nerazzurro Dimarco che alla sua prima da titolare realizza un gol capolavoro su punizione: scaglia il pallone a 106 chilometri orari e lo infila sotto l’incrocio. Prima di lui l’ultimo giocatore italiano dell’Inter ad aver segnato su punizione diretta in A era stato Balotelli nel 2009. L’Inter sembra in pieno controllo ma viene punita da una disattenzione difensiva. Sugli sviluppi di un corner Yoshida trova infatti lo spunto per un tiro da centro area fiacco ma efficace che sbatte sulle gambe di Dzeko e finisce in rete spiazzando Handanovic. La Sampdoria ritrova vigore e coraggio, l’Inter vive minuti di pericolo riprendendosi però subito il match con una splendida azine in velocità orchestrata da barella. Il centrocampista azzurro resiste ad una serie di contrasti , appoggia al centro area, Dzeko fa velo per Lautaro che la mette dentro di forza per il 2-1 con cui si chiude il primo tempo.
La Sampdoria però non demorde, mostra grande vitalità e ad inizio ripresa riprende per la seconda volta l’Inter con uno splendido gol al volo di Augello che al 47′ di sinistro raccoglie un cross perfetto di Bereszynski. Il match si accende, l’Inter è costretto a ricominciare e Inzaghi inizia a fare i èrimi cambi inserendo Vidal per Brozovic, D’Ambrosio per Perisic e Correa per Lautaro mentre D’Aversa manda in panchina Quagliarella per il difensore Akildsen. I nerazzurri affondono ma non riescono a scalfire la difesa dei blucerchiati e allora Inzaghi opta per l’inserimento di Dunmfries per Dimarco e Sensi per Calhanoglu. Le squadre sono stanche e sfilacciate ma entrambe puntano al bersaglio grosso senza risparmiarsi. Nel tentativo di colpire, l’Inter si disunisce, perde le linee e rischia di subire il sorpasso con Damsgaard il cui destro viene respinto sulla linea da D’Ambrosio. Le energie stanno per finire, Sensi subisce un infortunio che preoccupa ma non può essere sostituito per esaurimento cambi. Per l’Inter che chiude in affanno può bastare anche così. La Sampdoria manca ancora la vittoria ma mostra ampi margini di miglioramento.
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