I vecchi clan tornano a fare la voce grossa. Se fino ad oggi non si sono preoccupati dei nuovi cartelli criminali, ora qualcosa cambia. I Di Lauro e i Licciardi si riprendono il quartiere Chiaiano e mettono gli ‘emergenti’ spalle al muro. Lo fanno alla solita maniera: con il controllo militare del territorio (inviando ‘colonnelli’ nelle zone chiave). Così gli ex Lo Russo (dopo i pentimenti e le scissioni), gli Stabile e i giovanissimi di ‘Abbasc Miano’ sono costretti a farsi da parte. Difficile un confronto in campo aperto.
I Licciardi e i Di Lauro mettono le cose in chiaro: fino a quando si spaccia poca droga, va anche bene. Ma chi vuole fare il ‘salto di qualità’, deve andare altrove. Qui non c’è abbastanza spazio per tutti. Le ‘vecchie’ cosche tornano in auge. Del resto si sentono forti in alcuni rioni. Ma ‘Abbasc Miano’ resta un cartello consolidato nell’area nord, con influenze che vanno da Miano Vecchia alla Masseria Cardone a via Janfolla e Piscinola. Non oltre, perché qui ci sono gli Stabile. Una frammentazione, che preoccupa non poco forze dell’ordine e magistratura. Per ora i clan sono abili a non pestarsi i piedi. Ma fino a quando durerà la finta tregua? La guerra è dietro l’angolo. Basta una lite, una ‘incompresione’ per una partita di droga, per scatenare l’inferno. La vendita degli stupefacenti è il vero core business. Tanto che ha riaperto da pochi giorni anche la famosa piazza di spaccio alle Case dei Puffi (lotto P). Gestita dagli Amato-Pagano e dalla Vanella Grassi. Non sono alleati, ma in nome degli ‘affari’, si dividono gli stupefacenti da vendere al dettaglio. Abili a trovare una intesa, nonostante siano competitor. Intanto le piazze di spaccio sono di nuovo tutte aperte: la ‘33’ degli Abbinante, lo Chalet Bakù sempre degli Abbinante e quella al rione don Guanella, gestita dai nuovi Lo Russo. Sospeso lo scontro per la gestione dei ‘market’ degli stupefacenti. La droga qui è un ‘bene prezioso’ e le postazioni devono funzionare sempre. Sono la ‘bombola di ossigeno’ delle cosche nell’area nord della città. E qui le tensioni non mancano mai. Non solo. C’è un nuovo sodalizio, che parte dalle palazzine di Piscinola e chiede strada. E’ nato da una ‘rigenerazione’ dopo la scissione degli Stabile. La Procura ha aperto chi occhi sugli Scognamiglio, che stanno emergendo e ora si frappongono ai nuovi Lo Russo. Un intreccio molto pericoloso, per usare parole degli investigatori. Ma al momenton non emerge nulla. Almeno in superficie. Le strade dei rioni sono in pace. In queste ore i boss cercano di mettersi d’accordo, per evitare di farsi la guerra. Stanno provando a spartirsi gli ‘affari’ illeciti. E gli inquirenti seguono l’evolversi della situazione. Non è facile. E’ solo una calma apparente. Agenti e carabinieri sono pronti a ‘correre’ al primo segnale. E’ come una pentola sul fuoco: dall’esterno non si vede nulla, ma l’acqua può bollire da un momento all’altro. Gli scenari sono imprevedibili. E cambiano di ora in ora. Del resto qui i clan sono in espansione. E i segnali che arrivano dall’area nord della città sono preoccupanti. Gli ‘emergenti’ dei Lo Russo per mesi hanno avuto campo libero e si sono spinti fino ai Colli Aminei. Come? Gli inquirenti hanno ricevuto informazioni di richieste estorsive ai commercianti ai Colli Aminei. E’ il primo indice di una avanzata sul territorio. E i giovani ‘colonnelli’ si vedono già pattugliare l’area del Frullone e via Janfolla (non lontana proprio dai Colli Aminei). La nuova cosca è a un passo dal ‘guadare il fiume’. Ma se ne sono accorte le forze dell’ordine. Miano resta il fronte caldo. E qui pure la pressione estorsiva è aumentata dopo la ‘pausa Covid’. Ma gli esercenti sono poco disposti a tollerare gli emissari dei clan.
Sta accadendo in queste ore anche a Secondigliano.
Napoli, i clan Di Lauro e Licciardi ora alzano le voce nei rioni
I vecchi clan tornano a presidiare le palazzine con ‘colonnelli’ e sentinelle: si riprendo la zona di Chiaiano. Gli ‘emergenti’ costretti a farsi da parte: battaglia impari