Forlì: messaggi no vax davanti alle sedi di Cgil, Cisl e Uil

"I vax uccidono"; "Sindacati nazisti"; "No vax, no nazipass". Sono questi i messaggi che, da questa mattina, si possono leggere davanti alle sedi di Cgil, Cisl e Uil di Forlì

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

FORLI’ – “I vax uccidono”; “Sindacati nazisti”; “No vax, no nazipass”. Sono questi i messaggi che, da questa mattina, si possono leggere davanti alle sedi di Cgil, Cisl e Uil di Forlì. Nella notte, persone non ancora identificate, hanno imbrattato la strada conn messaggi della propaganda no vax. A denunciarlo sono stati gli stessi sindacati su Facebook che, in una nota congiunta, firmata da Maria Giorgini, Francesco Marinelli ed Enrico Imolesi, hanno spiegato che “quanto accaduto è un attacco alla democrazia”. “ll riferimento distorto – si legge nel post Facebook, condiviso da Cgil Forlì – alla Costituzione e le parole che paragonano il sindacato al nazismo sono inaccettabili e dimostrano che chi ha compiuto questo gesto non solo non conosce la storia, ma soprattutto non ha rispetto per le migliaia di vittime che il Covid ha mietuto in questa drammatica pandemia”. “Questo – continua la nota – è l’ennesimo atto di violenza e di vandalismo che accade nel nostro territorio. La nostra denuncia resta ferma. Le sedi vaccinali, le scuole, le emittenti televisive e il sindacato sono luoghi in cui si esercitano diritti fondamentali, il diritto alla salute, all’istruzione, all’informazione e al lavoro, e queste azioni non degne di un paese civile riportano la memoria ai tempi bui del nostro paese. […] Cgil, Cisl e Uil di Forlì oltre a stigmatizzare il fatto, si sono subito attivate per denunciare alle autorità tali fatti per far si che i responsabili siano perseguiti e anche se, ancora non hanno un volto e un nome, le forze dell’ordine si muoveranno per le necessarie indagini”. Il comunicato congiunto si conclude con una promessa: ” Il nostro impegno per la difesa della salute pubblica non verrà certo a meno, come continueremo fermamente a discutere e negoziare le condizioni per far si che anche i luoghi di lavoro siano sicuri a partire dalla diffusione della campagna vaccinale, dall’utilizzo dei tamponi per il tracciamento e dal rigoroso rispetto dei protocolli su salute e sicurezza fintanto che l’emergenza non sarà terminata”.

(LaPresse)

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