Calcio, Tuchel: “Troppa scienza e tattica non servono, giocare è più semplice”

"Il mio studio dello sport non si è mai concluso, forse è per questo che mi chiamo lo scienziato".

TRENTO – “Il mio studio dello sport non si è mai concluso, forse è per questo che mi chiamo lo ‘scienziato’. Ho perfino cercato di fare il fisioterapista. Poi, per far dormire meglio mia madre, ho finito i miei studi in economia. Al Chelsea abbiamo una marea di dati a disposizione, è qualcosa che ci può aiutare. Ma con parsimonia: i giocatori non devono essere sovraccaricati di informazioni. Troppa scienza e troppa tattica può disturbare. Se c’è la filosofia del ‘un po’ per volta’ il football diventa più facile”. Lo ha detto Thomas Tuchel, allenatore del Chelsea, intervenendo a ‘L’uomo dei sogni’ che il Festival dello Sport di Trento gli ha dedicato.  “Con i giocatori bisogna essere diretti ma con approcci individuali del dire a cui segue il fare. Soprattutto con i grandissimi. Non servono troppe parole, piuttosto bisogna fare capire quali sono le soluzioni migliori che si mettono al loro servizio perché loro sono al servizio della squadra. Quando questo scambio avviene, allora i ruoli diventano più precisi e si riesce a criticare anche le star”.

LaPresse

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