MILANO – “Dopo il rimbalzo di quest’anno e del 2022 cosa ci porta a concludere che cresceremo a un tasso del 2 per cento all’anno? Vedo troppo facile ottimismo in giro”. Tito Boeri, ex presidente dell’Inps, in un’intervista al quotidiano La Stampa invita il governo alla cautela a partire dalla prossima legge di bilancio “perché, vista l’accelerazione dell’inflazione in Stati Uniti e Germania e l’alto livello del nostro debito, se la Fed e la Bce cambiano politica monetaria per noi potrebbero essere guai grossi”. A proposito delle riforme, dalle tasse alle pensioni, Boeri dice che “è il momento di metterle in moto più che di progettarle in astratto”.
L’ex presidente dell’Inps ritiene che “il rimbalzo della nostra economia è dovuto al fatto che il governo ha fatto un ottimo lavoro nella campagna di vaccinazione, il che ha abbattuto notevolmente il rischio di una nuova pandemia. Naturale che quando le cause della crisi – che erano sanitarie e non economiche – vengono rimosse, l’economia riparta. Ma non vedo per quali ragioni l’economia italiana dovrebbe adesso attestarsi su tassi di crescita di lungo periodo superiori al 2%, quando prima della crisi l’1% era un miraggio”.
Poi, quando gli viene chiesto che cosa teme, risponde così: “La Bce deve calibrare la politica monetaria su tutta l’Eurozona. Oggi c’è un’impennata dell’inflazione in molti paesi dell’area a partire dalla Germania e nessuno sa quanto possa durare nel tempo. È vero che ci sono la credibilità internazionale di Draghi e il contributo del Next generation Eu, ma sin qui ciò che ha tenuto bassi i costi del nostro debito pubblico sono stati soprattutto i massicci acquisti della Bce (che oggi detiene quasi il 30% del nostro debito). Se dovesse cambiare la politica monetaria, visto l’alto livello del debito che abbiamo raggiunto, per noi sarebbe un grosso problema. Tra l’altro abbiamo deciso di utilizzare a pieno i prestiti del Next generation Eu: altri paesi meno indebitati di noi, come Spagna e Portogallo, hanno preso solo la parte delle sovvenzioni evitando di far aumentare ulteriormente il debito. Vedremo la legge di bilancio, ma l’intenzione sembra quella di utilizzare le risorse resesi disponibili con spese minori del previsto nel 2021 per finanziare spesa aggiuntiva anziché per ridurre il debito. Sono d’accordo che si debba proseguire con le politiche espansive, però bisogna essere anche molto prudenti”.
(LaPresse)