MILANO – Evergrande lotta per scongiurare il fallimento e l’innesco di una crisi finanziaria. Il gigante immobiliare cinese ha versato 83,5 milioni di dollari per un pagamento ritardato ai detentori stranieri di bond, secondo quanto riporta il quotidiano cinese Securities Times.
Il colosso cinese ha versato il denaro a un conto di Citigroup per il pagamento dei bond che sarebbe dovuto avvenire il 23 settembre. La mossa del Gruppo Evergrande per ridurre i suoi 2 trilioni di yuan di debito (pari a 310 miliardi di dollari) ha sollevato timori che un default potesse innescare una spirale sui mercati e una crisi finanziaria, dato che Evergrande non aveva effettuato i pagamenti di fine settembre e dei primi di ottobre agli investitori in bond in dollari emessi all’estero. Gli indici asiatici hanno reagito positivamente con una giornata di contrattazioni debolmente sopra la parità. Il Nikkei 225 di Tokyo ha chiuso gli scambi a più 0,34% a 28.804 punti, l’Hang Seng di Hong Kong ha raggiunto quota 26.126 punti a più 0,42% e subito dietro il Component di Shenzhen ha concluso gli scambi crescendo dello 0,33% a 14.492 punti. Tanto che lo stesso titolo del gruppo Evergrande ha ricevuto una boccata d’ossigeno, chiudendo in crescita del 4,26%.
La preoccupazione per le sorti del colosso immobiliare è andata a crescere dalle sofferenze di luglio e ha contribuito alla frenata della crescita economica della Cina nell’ultimo trimestre, cresciuta solo del 4,9% rispetto a un anno prima nel periodo luglio-settembre, in calo rispetto al 7,9% del trimestre precedente. Sul trimestre ha pesato in particolare l’edilizia, un settore che garantisce milioni di posti di lavoro, che ha rallentato da quando i regolatori hanno rafforzato il controllo lo scorso anno sui prestiti da parte degli sviluppatori.
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