ROMA (Andrea Capello) – Pur rimanendo con valori assolutamente soddisfacenti l’efficacia dei vaccini scende con la variante Delta. A spiegare i dati è il bollettino di sorveglianza esteso dell’Istituto superiore di sanità. Nel periodo nel quale dominava la variante Alfa (dal 4 aprile al 4 luglio) l’efficacia complessiva era dell’88,6% mentre con l’arrivo della Delta (dati dal 5 luglio al 17 ottobre) a soppiantare il ceppo fino a quel momento prevalente si scende al 75,6%. Questo risultato, si legge ancora nel report, indica che nella fase epidemica alfa, nel gruppo dei vaccinati con ciclo completo il rischio di contrarre l’infezione si riduceva dell’89% rispetto a quello tra i non vaccinati, mentre si osserva una riduzione del rischio per i vaccinati nel periodo delta pari al 76% rispetto ai non vaccinati. Diverso l’andamento per quanto riguarda la possibilità di ammalarsi in maniera severa. In generale, sebbene si osservi una diminuzione dell’efficacia nella fase epidemica delta, l’efficacia preventiva nei confronti di ricoveri (92% fase delta-95% fase alfa), terapie intensive (95% fase delta-97% fase alfa) e decessi (91% fase-vs 97%) rimane alta.
E nell’ultima settimana si registra anche un aumento di casi fra gli operatori sanitari. Sono 371 rispetto ai 306 dei sette giorni precedenti. Un dato che potrebbe essere influenzato pure dall’ampio lasso di tempo trascorso dal completamento del ciclo vaccinale. E proprio in virtù di un calo della protezione con il passare dei mesi dall’inoculazione il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, reputa “ragionevole” pensare che “già entro fine anno” ci sarà un aumento della platea della popolazione a cui sarà estesa la terza dose. “Ma non spetta alla politica decidere a chi e quando somministrarla – precisa -, ovviamente attendiamo le indicazioni scientifiche”. Nelle ultime 24 ore intanto si sono registrati 3.908 casi nuovi casi di covid-19 con 39 decessi e un tasso di positività stabile allo 0.8%. In lieve rialzo i ricoveri in area medica (+12) mentre calano di 5 unità le terapie intensive con 20 ingressi giornalieri.
(LaPresse)