Da anni in graduatoria e Salerno fa i concorsi. Allerta Corte dei Conti

La Regione smentisce se stessa: prima vieta nuove procedure e poi permette all’Asl del governatore di bandire nuove prove per la PA

Enrico Coscioni e Vincenzo De Luca

NAPOLI – Si può mettere nero su bianco una precisa volontà e poi, nei fatti sconfessarla? Sì, se il soggetto è la Regione Campania, divenuta il peggiore incubo di quei professionisti che aspettano di lavorare nella pubblica amministrazione delle Aziende Sanitarie locali. Un esercito di persone che attende pazientemente da anni che la graduatoria nella quale sono possa scorrere e invece si vede bandire nuovi concorsi dallo stesso soggetto che aveva dichiarato impossibile l’eventualità. Ma andiamo con ordine.
La Regione Campania nel corso degli anni ha emanato tutta una serie di note e circolari con le quali ha stabilito un criterio chiaro in tema di personale: non si può dare luogo a concorsi – per ragioni di efficienza ed economicità, visto anche il deficit sanitario della Regione – in presenza di graduatorie vigenti per lo stesso profilo. Addirittura, in una di queste note, la Regione ha confermato tale principio statuendo che non si può dar luogo ad un concorso neppure qualora lo stesso sia stato già bandito, in mancanza dello svolgimento della prima prova.

Sulla base di questo concetto, qualche settimana fa la Regione non ha nominato il membro regionale della Commissione di un concorso per dirigente amministrativo dell’Asl di Benevento, che ha dovuto stipulare una convenzione con l’Asl Na1 per l’utilizzo della graduatoria. Nel corpo della delibera infatti si legge che “con nota prot. 459415 del 17/09/2021 il Direttore Generale per la Tutela della Salute e il Coordinamento del S.S.R. della Giunta regionale della Campania ha comunicato che potrà procedere alla designazione richiesta solo dopo che l’Asl Benevento avrà certificato l’impossibilità di utilizzare le graduatorie vigenti nelle medesime discipline. Sembra, però, che ciò che vale a Benevento non vale ugualmente a Salerno, visto che lì l’Asl, in spregio ad ogni logica e principio giuridico, sta facendo di tutto per portare avanti un concorso già bandito ma non ancora iniziato (è stata nominata la Commissione soltanto). Che dietro non ci sia il chiaro intento di “scegliere” – con la scusa del concorso – autonomamente i soggetti rimasti fuori dai precedenti concorsi già conclusi e dalle graduatorie vigenti per il profilo di dirigente amministrativo? Questo è ovviamente il pensiero di chi è rimasto fuori. Ma c’è di più: l’Asl di Salerno aveva già stipulato in precedenza delle convenzioni per l’utilizzo di graduatorie per dirigente amministrativo con l’Asl di Avellino e da ultimo sempre con l’Asl Napoli 1, in quest’ultimo caso per un solo posto. A essere assunta è stata tale Milena Coscioni, sorella di Enrico Coscioni, già consigliere alla Sanità del governatore Vincenzo De Luca. Sicuramente la signora aveva tutte le carte in regola per aspirare all’ambito posto fisso ma, come si dice, a pensare male…

Davanti a questo stato di cose, decine di persone in graduatoria dell’ospedale Ruggi hanno inviato ben due diffide all’Asl Salerno e anche alla Regione, che col silenzio, sta avallando l’intenzione dell’Asl di Salerno discostandosi da quanto già fatto con l’Asl di Benevento. Per tale ragione, sempre le stesse persone, hanno inviato un’ulteriore diffida direttamente alla Regione chiedendo di provvedere all’annullamento della nomina del membro regionale. L’assurdità di tutta questa vicenda sta nel fatto che la Regione Campania, proprio qualche giorno fa ha approvato il Piano Triennale del Fabbisogno dell’Asl di Salerno (delibera della Giunta Regionale del 12.10.2021) in cui si legge che l’Azienda Sanitaria deve “privilegiare l’utilizzo di graduatorie concorsuali di altre aziende della Regione Campania, in luogo dell’attivazione di nuove procedure concorsuali per il medesimo profilo, utilizzando la Piattaforma SINFOPERS della Regione Campania”.

“Attivazione” vuol dire proprio che non si possono avviare neppure concorsi già banditi. Ma c’è di più.Con un’ultima delibera di venerdì scorso (la n.1245 del 21.10.2021) l’Asl di Salerno, evidentemente con l’intento di dividere il fronte dei possibili ricorrenti, ha predisposto una bozza di convenzione con l’Ospedale Ruggi dichiarandosi disponibile ad utilizzare la graduatoria per dirigente amministrativo di quest’ultimo Ospedale soltanto per i soggetti che già lavorano presso l’Asl Salerno e idonei in tale graduatoria, il tutto con una esplicita clausola di revocare della convenzione in qualsiasi momento.

Ovviamente si tratta di una dichiarazione palesemente illegittima e assurda. Venerdì scorso la Commissione si è riunita e pare che fisserà le prove scritte del concorso il 26 novembre e l’orale nel mese di dicembre, assumendo al di là del numero dei posti messi a concorso e tutti gli idonei dalla propria graduatoria, revocando contemporaneamente la convenzione stipulata con il Ruggi o prendendo solo i “prescelti”. Insomma, appare chiara l’irrazionalità della modalità di scelta degli idonei che contrasta con ogni principio giuridico sul pubblico impiego.

Tutto ciò è già stato segnalato alla procura della Corte dei Conti, all’Autorità Nazionale Anticorruzione e non si esclude che presto finiranno davanti al Tar. Sul tavolo non ci sono solo le legittime aspirazioni di chi attende di essere stabilizzato, ma anche un possibile danno erariale. E quello riguarda le tasche di tutti i campani.

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