ROMA – “Stai facendo un lavoro straordinario qui! Abbiamo bisogno di mostrare che le democrazie possono funzionare e che possiamo produrre un nuovo modello economico. Tu lo stai facendo”. Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, con oltre 80 vetture al seguito, taglia in due Roma e dopo aver incontrato al Quirinale, il capo dello Stato Sergio Mattarella, consegna a Mario Draghi il suo endorsement. L’uomo più potente del mondo, alla sua prima visita da presidente in Italia – da vice di Barack Obama incontrò nel 2016 Mattarella – è un evento per la città eterna, che per i suoi spostamenti si ferma alla finestra.
Alle 12 spaccate arriva in Vaticano, ma il colloquio con papa Francesco si protrae, facendo accumulare quasi un’ora di ritardo nella tabella di marcia. Il corteo fiume si sposta dal palazzo Apostolico al palazzo dei Papi, dove l’inquilino del Colle è pronto ad accoglierlo, con turisti, cittadini italiani e curiosi ai margini dei marciapiedi o affacciati ai balconi ad attenderlo come una star. La sua macchina blindata, meglio conosciuta come The Beast, entra nel cortile d’onore e si ferma – per la sua grandezza infatti non può svoltare nel cortile – lasciando il presidente Usa attraversare a piedi il colonnato per poi ricevere gli onori di 30 militari schierati.
Mattarella lo attende nella sala del Bronzino, scambio di presentazioni delle delegazioni, foto opportunity e poi il colloquio nel salone degli Specchi. Al centro del confronto, che dura 45 minuti, clima, pandemia e rapporti con l’Unione Europea. E’ sul fronte della lotta al Covid che Biden riconosce “l’ottimo lavoro” fatto dall’Italia sui vaccini. Mattarella punta il faro, dunque, sulla vaccinazione nel mondo e rimarca la necessità di garantirla ai paesi più fragili. Tema condiviso dall’americano al di là “delle distinzioni tra paesi alleati e paesi no”.
Altro tema caldo quello relativo ai cambiamenti climatici. L’inquilino del Colle ha infatti detto che la questione non può esaurirsi nel coinvolgimento dei paesi occidentali, ma che occorre sostenere con forza l’impegno dei leader dei paesi asiatici e dei paesi africani. Una comunione di intenti, insomma, che si riversa anche nei ritrovati rapporti positivi tra Usa e Europa, a cui entrambi non hanno intenzione di rinunciare. Il presidente Biden ha poi espresso gratitudine per i contributi dell’Italia alla Nato e per aver dato rifugio temporaneo a oltre 4.000 afghani diretti negli Usa.
Terminato il colloquio, il corteo di macchine si sposta a palazzo Chigi. Mario Draghi accoglie il leader statunitense con accanto la moglie Serena, al suo ‘esordio’ da First lady. E’ l’antipasto del G20 che si aprirà domani alla Nuvola di Fuksas, con un focus su temi dedicati e di interesse per Italia e Usa. Sono state passate in rassegna, riferisce una nota di palazzo Chigi, le principali crisi internazionali, in particolare l’Afghanistan, sulla scia degli esiti della Riunione straordinaria dei Leader G20 del 12 ottobre, e la situazione di instabilità nel Mediterraneo e in Libia. Durante il colloquio sono state discusse, inoltre, le relazioni bilaterali, con particolare riferimento alle opportunità offerte dai rispetti piani di ripresa economica.
I due leader hanno riaffermato la solidità del legame transatlantico, e l’utilità dello sviluppo della difesa europea anche per la sicurezza transatlantica, in un rapporto di complementarità. Oltre un’ora di faccia a faccia durante il quale Draghi ha ringraziato Biden per “la determinazione nel portare avanti la transizione ecologica”. E mentre i due leader si confrontavano su temi di comune interesse, la signora Draghi si è intrattenuta per circa quaranta minuti con Jill Biden. Le due si sono salutate calorosamente con un abbraccio, davanti al portone principale di palazzo Chigi. Domani la moglie del presidente del Consiglio italiano accompagnerà le altre first lady nella visita al Colosseo e ai Fori imperiali.(LaPresse)