Covid, Speranza: “Vaccinare tutti i Paesi per non sviluppare varianti”

"Non si può accettare una diseguaglianza nell'accesso ai vaccini e questa è una consapevolezza che ho trovato anche negli altri ministri della Salute, nell'incontro avuto nei giorni scorsi".

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – “Non si può accettare una diseguaglianza nell’accesso ai vaccini e questa è una consapevolezza che ho trovato anche negli altri ministri della Salute, nell’incontro avuto nei giorni scorsi. Lasciare tanti posti nel mondo senza vaccini sarebbe un errore sanitario, perché favorirebbe lo sviluppo delle varianti”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto a ‘Mezz’ora in più’, su RaiTre. “La fine dello stato di emergenza lo decideremo a ridosso del termine, basandoci su evidenza scientifica. Adesso è troppo presto”. “Quello che ho visto a Novara è fuori dalla grazia di Dio”. “Nel 13% di chi non si è ancora vaccinato, c’è chi ha paura, non sono tutti no-vax. Il modo migliore per convincerli non è insultarli, ma convincerli con dati scientifici”. “Continuiamo ad usare le mascherine, al chiuso ma anche all’aperto in caso di assembramento. Continuiamo con le regole essenziali imparate in questi mesi. Il tasso di vaccinazione alto e se riusciremo poi ad alzarlo in questi mesi, questo ci proteggerà nei mesi invernali”.  “I dati altri paesi devono farci riflettere e farci tenere alta l’attenzione. La Romania ha il 30% vaccinati, i nostri sono numeri molto più robusti. Ma dobbiamo tenere un livello di attenzione alto, e continuare con le mascherine e insistere con le vaccinazioni e la terza dose”.

LaPresse

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