ROMA – Il lavoro agile nel futuro delle imprese. Ne è certa Confindustria, per la quale “non si torna più indietro”. “Un terzo delle imprese infatti – secondo un Report dell’organizzazione sindacale – alternerà giorni a casa e giorni in ufficio anche dopo la pandemia da Covid-19”. La percentuale aumenta al 41,2% per le imprese dei servizi, mentre pare meno preponderante (31%) nel settore dell’industria. Sul tema previsto proprio per domani un incontro tra il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando e i rappresentanti sindacali.
Partita da vincere
Confindustria invita intanto a “sfruttare al meglio il potenziale dello smart working, una delle partite da vincere per modernizzare il Paese” in quanto lo strumento “ha fatto superare molti pregiudizi, ed è stato l’occasione per migliorare le competenze digitali e ripensare molti processi aziendali. È solo un tassello della più complessiva trasformazione del mercato del lavoro in corso, sulla spinta del progresso tecnologico, che va guidata, incentivata e assolutamente non ostacolata con inutili fardelli burocratici”
“Più della metà delle imprese (56,6%) – continua Confindustria – pensa sia fondamentale richiedere la presenza in azienda in determinati giorni e, anche per questo, riorganizzare gli spazi (29%)”. Stando ad un’indagine dell’Ocse, effettuata in partnership con Biac (Business at Oecd) e il Trade Union Advisory Committee, secondo cui “il 63% dei manager e il 74% dei lavoratori intervistati in 23 Paesi giudica positivamente la propria esperienza con lo smart working, in termini di performance e di benessere”. Inoltre, secondo il 60% dei manager intervistati, “i lavoratori in smart working sono più produttivi perché più concentrati”. Dall’indagine emerge anche che il 39,5% delle aziende associate fornirà ai propri dipendenti attrezzature e piattaforme Ict adeguate al lavoro a distanza.
Brunetta favorevole, ma…
Tematica, quella del lavoro agile, affrontata anche dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, che si dice favorevole anche se “con “piattaforme serie e norme contrattuali che lo regolino”. Il ministro ha presentato a tal proposito delle linee guida per quanto concerne gli uffici pubblici, che prevedono “l’alternanza del lavoro da casa con quello in ufficio, oltre al divieto di utilizzare la rete Internet domestica e almeno 11 ore consecutive di riposo”