Matera: incendio in un’agenzia funebre, 3 arresti per danneggiamento mafioso

Tre persone residenti a Bari sono stati arrestati in relazione all'incendio della vetrata esterna di un'agenzia funebre nel centro di Matera, la notte tra il 28 e il 29 ottobre 2020

BARI – Tre persone residenti a Bari sono stati arrestati in relazione all’incendio della vetrata esterna di un’agenzia funebre nel centro di Matera, la notte tra il 28 e il 29 ottobre 2020. Sono accusati di danneggiamento aggravato dal metodo mafioso, stando a quanto contestato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Potenza nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita oggi dagli agenti della Squadra mobile di Matera. In carcere sono finiti un 61enne di nazionalità marocchina residente a Santeramo in Colle (Bari) e un 24enne di Santeramo in Colle, mentre ai domiciliari un 19enne di Altamura (Bari). Divieto di dimora nel comune di Matera per un 45enne di Matera, ritenuto il mandante dell’incendio.

Quanto al movente, sarebbe da “ricercare nella volontà di colpire con una modalità tipicamente mafiosa, un’impresa funebre concorrente, in grado di fornire servizi funebri con un miglior rapporto qualità-prezzo”, spiega il procuratore distrettuale di Potenza, Francesco Curcio, in una nota. “Tale movente si rifletteva nelle modalità usate dagli autori, finalizzate a mandare un chiaro messaggio intimidatorio alla persona offesa, sulla falsa riga di quanto avvenuto nel recente passato ad altri imprenditori materani per determinarne assoggettamento e omertà”, si legge nella nota in cui si ricorda che “a Matera tra il 2015 e il 2016, nel centro cittadino, furono 10 gli attentati incendiari ad altrettante attività commerciali”.

 L’incendio danneggiò anche parte della facciata del palazzo e lambì le finestre dell’abitazione del primo piano, al cui interno fortunatamente non c’era nessuno. Le indagini sono partite dall’auto usata dagli autori dell’incendio e hanno accertato che il proprietario del mezzo era residente a Santeramo in Colle. “La perquisizione eseguita la mattina del 29 ottobre 2020, ha consentito di sequestrare il tappetino dell’auto, imbevuto di benzina”, spiega il procuratore Curcio. Gravi indizi di colpevolezza sono costituiti dalle immagini registrate dalle telecamere della zona, sia pubbliche che private, posizionate a Matera, Santeramo in Colle e ad Altamura e l’escussione di diverse persone.

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