L’AQUILA – Arrestati in provincia di Chieti un 39enne di origini bulgare e un imprenditore agricolo di Mozzagrogna di 61 anni ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e di diversi reati in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro. I due avrebbero approfittato dello stato di bisogno e della situazione di vulnerabilità di 11 persone tra cui anche donne, provenienti dal Nord della Bulgaria, facendole lavorare in condizioni disumane e con paghe da fame nei campi tra Fossacesia e Mozzagrogna. Dalle indagini, partite lo scorso settembre e coordinate dalla Procura della Repubblica di Lanciano, è risultato che le 11 persone impiegate nei campi erano sprovviste di vaccinazione anti Covid-19 e alloggiate in un locale di proprietà dell’agricoltore, fatiscente e con carenze igienico-sanitarie. I carabinieri, il 30 ottobre, hanno arrestato i 2. L’uomo di origine bulgara è stato rintracciato vicino San Severo (Foggia), in possesso di un biglietto per la Grecia, poco prima che s’imbarcasse dal porto di Brindisi. Nell’operazione sono stati impegnati 20 militari del Nucleo carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Chieti, del V Nucleo elicotteri carabinieri di Pescara e i tecnici dell’Ispettorato del lavoro di Chieti.
(LaPresse)