ROMA – I sindaci lo chiamano ‘super Mario’, lui – Draghi -ringrazia e sorride di fronte alla standing ovation della platea , ma non intende fare l’eroe solitario. Così ‘chiama’ proprio i primi cittadini degli 8mila Comuni italiani ad essere co-protagonisti della “nuova fase” che si apre per il Paese. “Sarete al centro della stagione che abbiamo davanti”, assicura, parlando della “straordinaria occasione di riforme e investimenti” rappresentata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“Il successo del Piano – mette subito in chiaro il premier – è nelle vostre mani, come in quelle di noi tutti”. Per spendere bene le risorse arrivate dall’Ue e ‘mettere a terra’ i progetti di ripartenza, è convinto, c’è bisogno di “cooperazione tra tutti i livelli dell’amministrazione, nella fase di pianificazione degli investimenti e in quella di attuazione” e questo sforzo “deve coinvolgere tutti: Comuni, Regioni, ministeri”.
I sindaci sono pronti ad accettare la sfida ma chiedono tempi certi (aprile-maggio al massimo) per l’arrivo delle risorse, in modo da riuscire ad aprire i cantieri entro dicembre 2023 e realizzare le opere entro il 2026, come da impegni con Bruxelles. Serve poi, semplificare i meccanismi di reclutamento: “Per spendere le risorse che arriveranno abbiamo bisogno del personale”, sottolinea il presidente, chiedendo assunzioni a tempo determinato legate al Pnrr.
Draghi raccoglie il suggerimento, ricordando che l’esecutivo ha adottato misure per semplificare “le procedure di affidamento dei contratti pubblici”, ha varato norme per accorciare “i tempi di realizzazione anche coniugando la fase progettuale con quella esecutiva” e ha messo a disposizione delle amministrazioni vari strumenti: dall’assistenza tecnica sul territorio alla possibilità di reclutare personale.
Tutti, anche i centri più piccoli, dovranno essere in grado di non perdere il treno della ripartenza. I fondi, è il ragionamento, non mancano dal momento che Comuni e Città Metropolitane dovranno amministrare “quasi 50 miliardi di euro come soggetti attuatori del Pnrr, dalla transizione digitale a quella ecologica; dagli investimenti nella cultura all’edilizia pubblica; dagli asili nido al sostegno agli anziani più vulnerabili; Il futuro dell’Italia – insiste – vi vede oggi protagonisti”.
A pochi mesi dall’approvazione del Piano da parte della Commissione Europea, dice sicuro il presidente del Consiglio, “siamo pienamente nella sua fase di attuazione”. L’obiettivo di Draghi, però, è quello di coinvolgere tutto il Paese, per questo, il Governo ha già pronto un calendario di incontri “in molte città italiane per confrontarci sulla sua realizzazione”. Si parte lunedì prossimo.
Il ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, saranno a Bari per spiegare quali sono i progetti per la città e il territorio, come verranno realizzati gli investimenti e le modalità per accedere alle risorse, con tanto di dialogo con i cittadini, le associazioni di categoria, le imprese. Le ‘date’ già fissate arrivano fino a marzo 2022 (ultima tappa a Trento) – quando il successore di Sergio Mattarella, ragionano gli addetti ai lavori, “sarà già al Quirinale” – e saranno tutti i ministri ad alternarsi nel confronto con le comunità locali, e non è escluso che anche il premier scenda in campo in prima persona.
I lavori, insomma, vanno avanti: 159, ricorda il premier, i progetti di rigenerazione urbana già approvati, per un investimento da 2,8 miliardi, destinato per oltre il 40% a interventi nel Mezzogiorno. Ci sono poi i 21,6 miliardi già ripartiti tra gli enti territoriali per interventi infrastrutturali, mentre 4,6 miliardi saranno destinati al Piano per gli asili nido e le scuole dell’infanzia, con l’obiettivo ambizioso di creare 228 mila nuovi posti.
“Gli impegni sono chiari. Ora tocca a tutti noi, insieme, – ribadisce Draghi – trasformare questi progetti in opportunità di crescita e sviluppo”. Lo sforzo collettivo, però, dovrà partire proprio dai Comuni, “luoghi in cui i cittadini incontrano la politica e la pubblica amministrazione. Voi Sindaci rappresentate l’unità dell’Italia, nella sua magnifica diversità”, scandisce il premier lodando la “credibilità di abili amministratori” dei primi cittadini e quella capacità tipica di chi è in prima linea “di tradurre in obiettivi concreti una visione ideale”. “Di queste qualità – dice sicuro – oggi più che mai non possiamo fare a meno”.(LaPresse)