CASTELVOLTURNO – Capannoni, impianti industriali, club e aziende agricole: sono i target di una presunta gang di ladri che avrebbe messo a segno i suoi colpi dal 2018 al 2019. Ad accendere i riflettori sui quei raid è stata la Procura sammaritana che ha dato vita all’operazione ‘Domino’. L’indagine, nelle scorse ore è sfociata nell’esecuzione di 10 misure cautelari, eseguite dai carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere. Ion Ovidiu Burlacu, detto Straulea, 27enne residente a Santa Maria La Fossa, i fratelli Sergiu Bacrau, 34enne, e Serafim Raul Bacrau, 34enne, entrambi domiciliati a Casal di Principe, sono destinatari di un’ordinanza restrittiva in carcere, Gianluca Tassinari, 39enne di Capua, ma residente a Pratella, invece, è ai domiciliari. Obbligo di dimora, inoltre, per Marian Florentin Varga, conosciuto come Bufan, 34enne di Parete, Florin Georgel Fasan, 21enne di Frignano, David Ionut Padure, 26enne di Lusciano, Marius Gigel Vasile, noto come Codita, 25enne di Cancello Arnone, Florin Albei Tenta, detto Fredi, 37enne di Parete, e Titi Ionut Bejinari, 26enne di Castelvolturno. Tutti rispondono di furti. Sergiu Bacrau, Bejinari e Tenta al momento sono irreperibili.
L’attività investigativa che ha fatto scattare gli arresti è stata eseguita dai carabinieri della Stazione di Grazzanise.
L’inchiesta, ha fatto sapere il procuratore Carmine Renzilli, ha permesso di riscontrare l’esistenza di un gruppo di cittadini rumeni, dediti alla commissione di raid, “perpetrati nella fascia oraria notturna nelle province di Caserta, Napoli, Isernia e Cosenza, principalmente ai danni di locali nei quali erano stoccati materiali, stabilimenti industriali e concessionari di autovetture”.
Otto i furti oggetto del provvedimento cautelare firmato dal gip Alessia Stadio.
Il lavoro dei militari dell’Arma ha permesso anche “di delineare le dinamiche di consegna del materiale di provenienza delittuosa a soggetti originari della provincia di Caserta che li ricettavano”. A puntellare l’inchiesta, ha aggiunto il procuratore Renzulli, intercettazioni telefoniche, acquisizione di tabulati, servizi di osservazione, pedinamenti, controlli e acquisizione delle dichiarazioni delle persone offese.
Ieri mattina sono stati affrontati dagli indagati raggiunti dalla misura cautelare gli interrogatori di garanzia. Bacrau, assistito dall’avvocato Generoso Grasso, era già stato arrestato il 22 ottobre scorso perché coinvolto in un’inchiesta sullo spaccio di droga con base i palazzi Grimaldi a Castelvolturno.
L’inchiesta costola dell’attività sui raid nelle aziende agricole
Era il 2018: tanti gli allevatori del Basso Volturno e del Litorale che in quel periodo avevano subito furti nelle loro aziende. Ad agire era una banda specializzata nel rubare mezzi agricoli. E una volta presi trattori e furgoni, i componenti della gang contattavano i proprietari dichiarandosi pronti a restituire il tutto in cambio di denaro: insomma, l’odioso ‘cavallo di ritorno’. Su quel gruppo stavano indagando i carabinieri di Grazzanise. E mentre tracciavano personaggi e schemi usati, focalizzandosi sulla figura di Serafim Raul Bacrau, appresero proprio che quest’ultimo, con altri sodali, stava compiendo anche altre tipologie di furti in diverse zone delle province di Caserta e di Napoli. E’ questa la genesi dell’attività investigativa che mercoledì ha fatto scattare 10 misure cautelari.
Il primo colpo che finisce all’attenzione degli investigatori è quello commesso a Mondragone al Club Insieme. Nella notte tra il 18 e il 19 ottobre di tre anni fa, Sergiu Bacrau, Burlacu Ovidiu Ioan, Marian Florentin Varga e Florin Georgel Fasan, dice la Procura, si introdussero nel locale per portare via due casse acustiche, un mixer con microfono, un macinino per il caffè, un lettore Dvd, un computer, vari alimenti e chiavette ‘Tochen’ rilasciate dal Banco di Bari. Gli stessi indagati avrebbero colpito anche all’interno del deposito ‘Ex Fonderghisa’ di Pozzilli, rubando materiale edile. A Giugliano in Campania, invece, dice l’accusa, entrarono in azione tra il 27 e il 28 novembre Burlacu, David Ionut Padure e Bacrau: vittima del raid una fabbrica di fuochi di artificio situata in località Fondo Annunziata. Per i presunti ladri anche una trasferta calabra nell’agosto 2018: i Bacrau, Burlacu e Padure avrebbero rubato un furgone Iveco, una Hyumdai e una Audi da un concessionario situato a Rossano, in provincia di Cosenza. L’indagine, dice l’accusa, ha permesso anche di identificare chi tra il 26 e il 27 dicembre del 2018 fu protagonista di un raid presso l’impianto di depurazione ‘Napoli Nord’ ad Orta di Atella: Bacrau e Titi Onut Bejinaru avrebbero portato via 2 cavi elettrici, lunghi 150 metri ciascuno. Il 3 febbraio 2019 Burlacu, Florin Albei Tenta e Marius Gigel Vasile si sarebbero introdotti, inoltre, nello stabilimento Tower Automotive Italy con sede a Pignataro rubando televisori e computer. Gli ipotetici ladri avrebbero fatto tappa pure a Sant’Angelo in Formis, frazione di Capua: qui, dice la Procura, Gianluca Tassinari e Burlacu rubarono 2 capi bovini. E ancora a Sant’Angelo, il 22 marzo, i due, supportati pure da Sergiu Bacrau, dopo essersi introdotti in un deposito portarono via un furgone e svariati attrezzi agricoli.