MILANO – Continua inesorabile la risalita della curva dei contagi Covid in Italia, con un aumento lieve ma continuo nei decessi e soprattutto nei ricoveri, segno che la quarta ondata è quasi alle porte.
I dati del ministero lo dicono con chiarezza. Se i numeri del weekend sono sempre un po’ falsati dal calo dei tamponi, quelli di inizio settimana sono già più veritieri e indicano un aumento dei casi con 7.698 nuovi contagi a fronte dei 5.144 del giorno prima. In salita anche i decessi con 74 vittime contro le 44 delle 24 ore precedenti per un totale di 132.893 da inizio pandemia.
Il tasso di positività su test è in netto calo dal 2,1% all’attuale 1,1%, complice anche il balzo dei tamponi processati (684.710), ma a salire sono anche i ricoveri: +6 i pazienti in terapia intensiva per un totale di 481 con 41 nuovi ingressi. In aumento anche i pazienti in reparto a +162 e 3.970 in totale così come gli attuali positivi, con 2.521 nuovi casi e un totale di 123.396. In salita i guariti che passano a 5.220 dai 3.510 del giorno prima.
Numeri dunque che indicano come la morsa del virus si stia stringendo, soprattutto in alcune regioni del Nord. Un boom di casi si è avuto in Valle d’Aosta con 36 nuovi contagi, a fronte di 193 casi testati: il giorno precedente i casi erano stati soltanto 3.
A preoccupare è anche la situazione dell’Alto Adige, sempre più vicina al passaggio di fascia con altri 143 casi ma soprattutto la pressione sempre più forte sugli ospedali con 70 pazienti in reparto a cui si aggiungono 4 pazienti in isolamento nelle strutture di Colle Isarco e 9 in intensiva.
“La quarta ondata del virus arriva dal nord Europa e non si fermerà al confine di Stato del Brennero. La verità è che l’alto Adige è a un passo da deragliare”, ha dichiarato l’assessore alla Sanità della provincia di Bolzano Thomas Widmann. “Il pericolo di diventare zona gialla, poi arancione o addirittura rossa è di nuovo molto vicino, con tutte le conseguenze spiacevoli del caso”, ha aggiunto il direttore generale dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige Florian Zerzer.
Oltre agli indecisi che ancora non hanno fatto neppure una dose, Bolzano deve affrontare anche le terze dosi: da qui la decisione, comunicata dall’azienda sanitaria, di aprire ai richiami per tutte le fasce d’età dalle 12 di giovedì.
Intanto, in Friuli Venezia Giulia – altra regione a rischio passaggio di fascia, il governatore Fedriga chiede che eventuali limitazioni riguardino “siano per tutti tranne che per i vaccinati. Il vaccino funziona e limita i rischi – rbadisce a margine di un convegno della Fondazione Italia in Salute a Roma. “Noi dobbiamo avere fiducia nella scienza e combattere contro le menzogne: i vaccinati che vanno in ospedale sono anziani o immunodepressi. Per questo – conclude – è fondamentale la dose booster”.(LaPresse)