Napoli. Consiglio, Clemente vota con Manfredi

NAPOLI – Gaetano Manfredi, almeno per quanto riguarda la tenuta inizia della sua maggioranza, può sorridere. Il Consolidato è stato approvato con i voti dei consiglieri eletti nelle liste dell’ex rettore, più due nomi a sorprese. Hanno votato sì, infatti, Alessandra Clemente e Claudio Cecere. Un ponte che può mettere insieme passato e futuro che comincia a diventare possibile. Si dirà: ma Clemente e Cecere hanno votato così per coerenza, in quanto questa manovra è frutto del lavoro dell’amministrazione di Luigi De Magistris. Si, ma è decisamente riduttivo. “Per fare un salto di qualità è necessario porre fine a quella stagione politica cittadina che votava i provvedimenti per partito preso, un’opposizione ed un’attività politica a discapito della città, in coerenza solo con l’indicazione del gruppo politico di riferimento, non entrando nel merito e della bontà delle questioni”, ha detto l’ex candidata sindaca. Ancora più chiaro Cecere, chiamato in causa da Cronache: “Il voto favorevole in primis è per consentire le assunzioni e per sbloccare la situazione finanziaria con gli aiuti nazionali. E’ un documento al quale ho creduto, che rappresenta anche la parte finale della nostra amministrazione. Una scelta coerente. Nei confronti di questa giunta, se i presupposti saranno buoni, noi faremo un’opposizione costruttiva e potranno anche avere il nostro appoggio. Se, al contrario, cercheranno solo di distruggere anche le cose buone fatte da De Magistris, allora chiaramente non ci sarà possibilità di dialogo. Già sulla questione movida abbiamo messo in campo delle proposte e trovato ascolto. Da parte mia – spiega Cecere – non ci sono posizioni precostituite, ma solo una voglia enorme di fare del bene a questa città e consegnarla migliore ai nostri figli. Se questo è l’obiettivo di Manfredi, non mi tirerò certo indietro”. Una maggioranza che, quindi, potrebbe diventare ancora più solida del previsto, in perfetta coerenza con questi tempi di larghe intese che l’Italia intera, dal punto di vista politico, vive. Di sicuro l’approvazione del Consuntivo consentirà a Manfredi di fare le assunzioni programmate e di poter avere al suo fianco (vale anche per gli assessori) degli staffisti. La situazione dei conti resta drammatica: “La difficoltà è molto seria e necessita di un intervento straordinario, senza il quale è difficile assicurare la normale gestione della attività. . La richiesta di un piano nazionale per Napoli è legittima e necessaria ma occorre agire con piani di intervento che affrontino le principali criticità del nostro bilancio, riassumibili nella inadeguata riscossione, nella gestione del complesso delle società partecipate, nella presa in carico dei problemi del rilevante patrimonio, nella insostenibile carenza di personale”, ha spiegato l’assessore Pier Paolo Baretta. Manfredi sta dialogando singolarmente con i ministri, ottenendo rassicurazione, per sfruttare al meglio il Pnrr, avendo capito che un piano per Napoli vero e proprio difficilmente arriverà. “Servirebbero 15 miliardi di euro in legge finanziaria che purtroppo non ci sono”, ha ricordato Catello Maresca, rimasto all’opposizione insieme ad Antonio Bassolino, mentre gli altri dialogano.

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