ROMA – “Un tratto essenziale di ogni sistema democratico è quello di assicurare che i minori possano esprimere la propria opinione e che gli adulti li ascoltino, con modalità adeguate: in famiglia, a scuola, nelle comunità che li accolgono, nei tribunali e negli istituti penali e in generale nei rapporti con le istituzioni. Nei procedimenti amministrativi e giudiziari che riguardano i minori, per esempio, la normativa nazionale ha progressivamente garantito, come l’Autorità garante puntualmente ricorda, l’informazione e l’ascolto dei minori”. Così il presidente della Camera, Roberto Fico, intervenendo al convegno dell’Autorità garante per l’infanzia ‘Una società che ascolta’, in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia. “Ma occorre individuare modalità congrue per coinvolgere sempre più i bambini e i ragazzi anche nella formazione delle decisioni politiche e amministrative che li riguardano – aggiunge -. Questo peraltro ci viene raccomandato dal Comitato ONU sui diritti dell’Infanzia, dal Comitato del Consiglio d’Europa sui diritti dei minorenni e dalla Strategia dell’Unione europea sui diritti delle persone di minore età. Molto importante in questo senso è la definizione, in via di perfezionamento, di Linee d’indirizzo sulla partecipazione di bambini e ragazzi ai processi decisionali che li riguardano”.
“Questo peraltro – prosegue Fico – ci viene raccomandato dal Comitato ONU sui diritti dell’Infanzia, dal Comitato del Consiglio d’Europa sui diritti dei minorenni e dalla Strategia dell’Unione europea sui diritti delle persone di minore età. Molto importante in questo senso è la definizione, in via di perfezionamento, di Linee d’indirizzo sulla partecipazione di bambini e ragazzi ai processi decisionali che li riguardano.
Come è apprezzabile il fatto che l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza abbia proceduto a raccogliere il punto di vista di ragazzi tra i 12 e i 17 anni sia attraverso una consultazione online sia attraverso gruppi tematici”. “Altrettanto significative sono le iniziative assunte dall’Autorità garante, come la Consulta delle ragazze e dei ragazzi, chiamata a esprimersi su temi legati a proposte di legge all’ordine del giorno del Parlamento. Sono convinto che, partendo da questi strumenti, tutte le Istituzioni, a cominciare dalle Camere, debbano rendere più sistematico il coinvolgimento dei minori nella definizione delle principali scelte politiche e legislative”, sottolinea il presidente di Montecitorio.
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