Brasile, ‘strage’ Bope in favela Rio: al via indagine dopo le denunce di tortura

La procura generale di Rio de Janeiro ha aperto un'indagine sull'uccisione di almeno otto civili nella favela del Complexo do Salgueiro della metropoli, recuperati dagli abitanti in una zona ricoperta da vegetazione dopo un'incursione della polizia militare (Bope) seguita a un'operazione in cui un sergente era stato ucciso.

MILANO – La procura generale di Rio de Janeiro ha aperto un’indagine sull’uccisione di almeno otto civili nella favela del Complexo do Salgueiro della metropoli, recuperati dagli abitanti in una zona ricoperta da vegetazione dopo un’incursione della polizia militare (Bope) seguita a un’operazione in cui un sergente era stato ucciso. Lo hanno riferito i media brasiliani. Anche il segretariato di stato della polizia militare (Sepm) ha avviato un’inchiesta interna, per indagare sulle circostanze dei fatti, avvenuti nel fine settimana a a São Gonçalo. Vari familiari delle persone uccise hanno denunciato che sui cadaveri sono visibili segni di tortura: tumefazioni da pestaggi, tagli di coltello sui volti e accoltellamenti, dita strappate, occhi perforati e strappati. Una donna ha dichiarato che il corpo del fratello è stato identificato grazie a un tatuaggio, perché altrimenti le fattezze erano irriconoscibili. Sui corpi delle vittime, secondo il Bope narcotrafficanti, saranno condotte autopsie, mentre al caso lavorano un perito forense nominato dalla procura e periti statali. Il procuratore generale Luciano Mattos si è recato sul luogo dei fatti, descritti come “strage” dagli abitanti, per raccogliere informazioni. Il Difensore pubblico ha criticato l’operato del Bope, tra cui segnalando che l’incursione è avvenuta sabato mattina ma è stata comunicata solo nel pomeriggio.

LaPresse

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