ROMA – Sette miliardi all’Irpef, uno all’Irap con le aliquote della prima imposta che passano da 5 a 4: alla quarta riunione del tavolo tra il ministro dell’Economia Daniele Franco e i responsabili economici dei partiti della maggioranza è arrivata la fumata bianca.
Gli incontri sono serviti a decidere la destinazione del fondo da 8 miliardi stanziato in manovra per la riduzione della pressione fiscale e hanno visto confrontarsi il titolare del dicastero con la viceministra all’Economia, Laura Castelli (M5s), il viceministro al Mise Gilberto Pichetto Fratin (FI), la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra (Leu), il presidente della commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin (IV), Antonio Misiani (Pd) e Alberto Bagnai (Lega). Con la rimodulazione delle aliquote Irpef da 5 a 4, fino a 15mila euro si pagherà con l’aliquota al 23%, da 15mila a 28mila l’aliquota scende al 25% (dal precedente 27%), da 28mila a 50mila si pagherà al 35% (invece che i due scaglioni al 38% e il 41% precedente), oltre i 50mila si passa al 43%. Per quanto riguarda l’Irap si prevede l’abolizione dell’imposta regionale sulle attività produttive per le persone fisiche, per le ditte individuali e i lavoratori autonomi. Gli interventi saranno strutturali e entreranno in vigore dal prossimo anno.
“Nei prossimi giorni ci saranno alcuni aggiustamenti di dettaglio ma l’aspetto importante è che si è trovato un equilibrio tra forze politiche, perfettamente in linea con l’indirizzo Parlamentare. Il lavoro è stato molto positivo”, commenta Castelli. “La Lega è al governo per difendere famiglie e imprese”, commenta il leader della Lega, Matteo Salvini. “Sono state accolte le proposte di Forza Italia, siamo soddisfatti di questo, si va verso nella giusta direzione per la riduzione delle tasse”, rivendica il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani. “È stato raggiunto un buon accordo sulla base dell’impostazione che aveva chiesto Italia viva”, festeggia Marattin.
Di Antonella Scutiero