Covid: in Italia superati i 5 milioni di casi. Speranza: “Variante Omicron ulteriore sfida”

Occhi puntati sulla variante Omicron in Italia, dopo la scoperta del primo caso accertato avvenuta sabato.

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

TORINO – Occhi puntati sulla variante Omicron in Italia, dopo la scoperta del primo caso accertato avvenuta sabato. Il nostro Paese supera la soglia dei 5 milioni di contagi con 12.932 casi registrati nelle ultime 24 ore. In netto calo i decessi, 47 rispetto ai 90 del giorno precedente, 133.674 in totale, mentre il tasso di positività su test, a fronte di 512.592 tamponi, è al 2,5% (+0,3%).

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, definisce Omicron un’ulteriore sfida, sottolineando la necessità di mantenere la guardia alta: “Giusto essere preoccupati, sarebbe da irresponsabili non esserlo” ma non bisogna “precipitare i giudizi”. Il nuovo rischio “andrà ponderato con l’evidenza scientifica” e per i dati su Omicron, in particolare, “ci vorrà almeno qualche settimana”.

Nessun dubbio nei confronti dei sieri anti-Covid in uso: “I vaccini che abbiamo funzionano benissimo” e anzi “abbiamo bisogno di incentivare le terze dosi: i numeri sono molto positivi con 294mila terze dosi registrate venerdì, mai un numero così alto” ma ci sono anche “28mila prime dosi, dato che ci dice che per la prima volta registriamo una nuova risalita per le prime dosi”. Il titolare del dicastero poi fa sapere che non avrà “dubbi a vaccinare i miei figli” e “seguirò le indizioni della autorità scientifiche”.

Indicazioni che dovrebbero arrivare, per quanto riguarda la fascia 5-11 anni, “tra lunedì e venerdì”, stando a quanto riferito dal presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco Giorgio Palù. In ogni caso, “entro comunque la prossima settimana arriverà l’autorizzazione: l’autorizzazione di Ema è una garanzia” e “non ci dovrebbero essere problemi”, precisa Palù che si dice inoltre pronto a vaccinare “i miei nipotini per una serie di motivi”.

Allargando lo sguardo agli altri paesi del Vecchio continente, la situazione continua a destare preoccupazione. “I numeri che vengono dai paesi europei sono significativi e allarmanti”, evidenzia Speranza, aggiungendo che i nostri dati lo sono “un po’ meno” ma “c’è una crescita significativa del contagio”. Tuttavia la Ue sembra avere imparato la lezione della pandemia, mostrando maggiore reattività alla crisi. Secondo il ministro “è un bene che si sia agito da parte dell’Europa. Oggi esiste un meccanismo di allarme che prima non c’era e questo è un bene”.

LaPresse

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