Vaccini per i bimbi 5-11, le modalità per le somministrazioni

Matthew Cushman, 7, receives his COVID-19 vaccination at the Salt Lake County Health Department Wednesday, Nov. 3, 2021, in Salt Lake City. The U.S. enters a new phase Wednesday in its COVID-19 vaccination campaign, with shots now available to millions of elementary-age children in what health officials hailed as a major breakthrough after more than 18 months of illness, hospitalizations, deaths and disrupted education. (AP Photo/Rick Bowmer)

ROMA – C’è l’ok dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, per la somministrazione del vaccino anti Covid per i bambini nella fascia d’età tra i 5 e gli 11 anni. L’Agenzia al termine della riunione di ieri, ha chiarito che le somministrazioni del siero Pfizer saranno in due dosi da somministrarsi a tre settimane di distanza l’una dall’altra e ridotte di un terzo rispetto a quelle degli adulti. Il parere favorevole dell’Aifa è giunto dopo quello dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, del 25 novembre scorso che ha approvato l’uso del vaccino anti-Covid di Pfizer-BioNtech per i bambini in quella medesima fascia d’età, grazie anche ai dati disponibili “dimostrano un elevato livello di efficacia e non si evidenziano al momento segnali di allerta in termini di sicurezza”.

Le raccomandazioni
L’Aifa, inoltre, raccomandando “l’uso esclusivo della formulazione pediatrica ad hoc e l’adozione di percorsi vaccinali adeguati all’età” sottolinea come la vaccinazione comporti benefici “quali la possibilità di frequentare la scuola e condurre una vita sociale connotata da elementi ricreativi ed educativi che sono particolarmente importanti per lo sviluppo psichico e della personalità in questa fascia di età”. L’Aifa ha ricordato anche che “sebbene l’infezione da Sars-Cov-2 sia sicuramente più benigna nei bambini, in alcuni casi essa può essere associata a conseguenze gravi, come il rischio di sviluppare la sindrome infiammatoria multisistemica (Mis-C), che può richiedere anche il ricovero in terapia intensiva”

La modalità
La dose del vaccino da utilizzare “sarà inferiore a quella utilizzata nelle persone dai 12 anni in su: sarà di 10 µg rispetto a 30 µg. Come per gli altri gruppi di età, sarà somministrato con due iniezioni nei muscoli della parte superiore del braccio”. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in conferenza stampa ha chiarito che “le dosi ridotte del vaccino Pfizer per i bambini saranno pronte dal 13 dicembre”. Per cui nel nostro Paese le vaccinazioni non prenderanno il via non prima del 20 dicembre: “Per il 23 dicembre – ha spiegato il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico (Cts) Franco Locatelli -, saranno disponibili le formulazioni pediatriche, così da non dover attingere alle dosi per adulti”. Data confermata anche dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa: “Confidiamo di partire prima di Natale, dal 20 al 25 di dicembre. Attendiamo in queste ore l’indicazione precisa. L’importante è esser pronti a partire”.

Dove farla
La vaccinazione per i bambini “sarà effettuata – ha spiegato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Silerinegli hub vaccinali esistenti, dove verranno allestiti percorsi dedicati, ma pensiamo di utilizzare tutte le risorse disponibili se ve ne è la fattibilità: apriremo quindi anche ai medici pediatri e alle farmacie”.

L’ok dei pediatri
Nel documento a firma delle società scientifiche dei pediatri, approvato dalla Società Italiana di Pediatria (Sip), Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp), Associazione Culturale Pediatri (Acp) e dalla Federazione delle Società Scientifiche e delle Associazioni di Area Pediatrica (Fiarped) si sottolinea come “nel complesso – si legge – ci sentiamo di raccomandare la vaccinazione nei bambini tra 5 e 11 anni in quanto capace di prevenire casi severi, sia pur rari, dovuti direttamente al virus o alle sue complicanze infiammatorie, di ridurre disagi per gli stessi bambini e alle loro famiglie e di aumentare in generale i loro gradi di libertà. La raccomandazione è ancora più forte se il bambino soffre di patologie croniche e se convive o ha contatti stretti con adulti anziani o fragili”.


L’ok dei presidi
L’ok alla vaccinazione arriva anche da parte dei dirigenti scolastici: “L’invito che facciamo – ha dichiarato il presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, Mario Rusconi è di vaccinare i ragazzi dai 12 anni e, dopo l’atteso ok dell’Aifa per le dosi ai più piccoli, anche i bambini dai 5 agli 11 anni: con la vaccinazione di un buon numero di studenti alle superiori le classi in Dad in questa fascia di età sono poche”.

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