Caso Ferrero: ex patron Samp arrestato per bancarotta, figlia ai domiciliari

Foto LaPresse - Tano Pecoraro Nella foto: Ferrero Massimo

MILANO – Fallimenti di società, almeno 4, per procurarsi un vantaggio patrimoniale. È questa l’accusa rivolta dalla procura di Paola, nel cosentino, all’ormai ex presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, arrestato questa mattina in un albergo di Milano. Nell’inchiesta sono coinvolte altre cinque persone, finite ai domiciliari: tra loro la figlia Vanessa e il nipote Giorgio. Il club blucerchiato non risulta coinvolto nell’indagine ma Ferrero si è subito dimesso dalla carica.

L’imprenditore, 70 anni, sembra trovarsi tuttora in una caserma della Guardia di finanza di Milano (in un primo momento era circolata la notizia che fosse già stato trasferito nel carcere di San Vittore) in attesa che la Procura di Paola si pronunci sulla richiesta presentata dal legale Giuseppina Tenga di essere trasferito a Roma per essere presente alla perquisizione nella sua abitazione e all’apertura di una cassaforte. Nel dettaglio, a Ferrero viene contestato il fallimento di diverse società create in Calabria nel settore turistico, alberghiero e cinematografico.

Secondo l’accusa, l’ex patron della Samp avrebbe distratto fondi a svantaggio dei creditori. Da quanto emerge, una delle società coinvolte, la ‘Ellemme group Srl’, si sarebbe accollata, secondo gli inquirenti, complessivamente un debito di oltre un milione e 200mila euro che diverse società del gruppo avevano verso Rai Cinema Spa, “rinunciando così ad incassare i crediti dalla stessa vantati nei confronti di Rai Cinema Spa senza richiedere alcuna controprestazione e senza pattuire interessi-corrispettivi”.

Una mossa che, scrive il gip di Paola, “cagionava il dissesto della società Ellemme Group srl”. L’amministratore unico risulta essere Vanessa Ferrero, anche se Massimo è l’amministratore di fatto. Lo stesso Ferrero, sempre secondo le indagini, risulta anche essere stato nel corso degli anni amministratore unico della ‘Global Media srl’, presidente del Cda di ‘Mediaport spa’ e amministratore unico di ‘Mediaport Cinemas Srl’, mentre la figlia è stata anche amministratore unico della ‘Ferrero Cinemas srl’.

Negli anni, la Ellemme si sarebbe accollata un debito complessivo di 806mila euro che la Global Media srl, Mediaport Spa e Ferrero Cinemas avevano nei confronti di Rai Cinema; nel secondo capo di imputazione, il debito che finisce sulle spalle della Ellemme è di quasi 209mila euro (contratto da Mediaport srl e Mediaport Cinema) mentre nel terzo ammonta a oltre 239mila accumulati da Mediaport Cinema e Ferrero Cinemas.

La figlia dell’ex numero uno della Samp, in particolare, è accusata di avere sottratto oltre 740mila dalle casse della società, da gennaio 2011 ad ottobre 2012: oltre 120 “prelievi bancari ripetuti dai conti correnti allo scopo di procurare a se o altri ingiusto profitto ed arrecare pregiudizio ai creditori”. La società facente capo al gruppo Ferrero è stata poi dichiarata fallita il 28 settembre 2017.(LaPresse)

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