ROMA – Il momento è alquanto complicato. E, in vista dello sciopero generale, la spaccatura tra i sindacati preoccupa il governo. La manifestazione, prevista per il giorno 16 dicembre proclamata da Cgil e Uil, a cui la Cisl ha deciso di non aderire, ha messo in allarme il Pd che, per bocca del Segretario, Enrico Letta, sta cercando un’opera di mediazione: “Siamo preoccupati per la tenuta sociale del Paese – ha detto il segretario dem, Enrico Letta – Oggi serve unità, e serve anche al fronte sindacale. Non è il momento di scendere in piazza, nel pieno di una nuova ondata di pandemia e di tensioni crescenti tra le forze politiche in vista del voto per il Quirinale”.
L’incontro
Ieri si sono visti per discutere di una situazione oramai ai ferri corti il vice di Letta, Peppe Provenzano e Landini e Bombardieri: l’obiettivo è stato quello di rinsaldare uno strappo che ad oggi appare complicato. I sindacati accusano l’esecutivo di “aver varato una manovra che manca di equità” e che dà “la misura della distanza con il centrosinistra”. Ma Antonio Misani, responsabile all’economia dei Dem ha sostenuto invece che “la manovra è espansiva e finanzia misure sociali importanti, dalla riforma degli ammortizzatori sociali alla sanità, al reddito di cittadinanza, all’università”. E sul taglio Irpef ha poi aggiunto che “sarebbe stato preferibile sterilizzarlo per i redditi più elevati, ma il 90% degli sgravi va a favore dei primi tre scaglioni di reddito e le buste paga di oltre dieci milioni di lavoratori dipendenti beneficeranno nel 2022 di un miliardo e mezzo di decontribuzione. L’ultima cosa che possiamo permetterci – ha concluso – è una stagione di conflitti sociali”.
Guerra: “Sostegno al welfare”
E Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria all’Economia di Leu, ha chiarito che “i temi del lavoro precario, delle pensioni, dell’equità fiscale, che Cgil e Uil pongono possono trovare solo in parte accoglimento nella legge di Bilancio, ma dovranno essere oggetto di confronto tra governo e parti sociali. Nel contesto attuale, con una maggioranza così eterogenea, la legge di Bilancio, grazie anche al nostro impegno, dà già importanti segnali nella direzione del sostegno al welfare, dalla sanità al contrasto alle diseguaglianze”.
In controtendenza Loredana De Petris, senatrice capogruppo del Misto, di Leu: “Sarò con il sindacato? Sì, certo – ha dichiarato – La goccia che ha esasperato la situazione è stato lo stop in Consiglio dei ministri del contributo di solidarietà per le bollette”. A De Petris ha fatto eco il presidente dei deputati di Leu, Federico Fornaro che ha deciso di non aderire alla manifestazione di protesta del 16 dicembre: “Non protesto contro il governo che sostengo”