Covid: il governo pensa all’obbligo delle mascherine all’aperto anche in zona bianca

Accelerazione del premier Draghi per affrontare la pandemia. Conte: "Pericoloso legare il tema al Colle". Alle 17 il Consiglio dei ministri

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Roberto Speranza

 Il Governo valuta l’ipotesi di estendere l’obbligo di mascherina all’aperto in tutta Italia per le feste. La misura è prevista per chi si trova in zona gialla, ma per contrastare la diffusione del virus potrebbe essere estesa a tutto il Paese, date anche le diverse ordinanze che alcuni sindaci stanno prendendo a livello locale. “Abbiamo ancora un discreto ‘vantaggio’ rispetto agli altri Paesi – filtra – ma i numeri non sono belli”. “Non è escluso”, viene riferito, che la decisione possa essere presa nel corso del Consiglio dei ministri di oggi, ma al momento un punto su questo tema non è ancora stato fatto.

“Oggi in Cdm ci saranno ulteriori scelte sull’emergenza che stiamo vivendo”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un passaggio del suo intervento al seminario ‘La casa come primo luogo di cura del cittadino. L’accreditamento delle cure domiciliari e delle Reti di cure palliative’ in corso al ministero della Salute. Molto probabilmente lo stato di emergenza proseguirà fino al prossimo 31 marzo. Il governo è pronto e l’ipotesi è più che concreta. Il ferro va battuto finché è caldo, perché nei partiti che sostengono la maggioranza si è ormai allineata la posizione sulla necessità di conservare lo status speciale in funzione dei contagi in aumento, a causa della variante Omicron, che sta mettendo in allarme scienza e politica nell’immediata vigilia delle festività natalizie.

La scelta di Mario Draghi, però, sarebbe quella di procedere per step, evitando così strappi, soprattutto con il centrodestra. Tecnicamente, il Consiglio dei ministri dovrebbe varare un nuovo provvedimento che supera i decreti del precedente governo (che hanno validità solo fino al prossimo 31 gennaio), concedendo dunque un ‘extra-time’ fino a giugno 2022. Ma nelle intenzioni che filtrano, ci sarebbe comunque la volontà di effettuare una verifica a metà percorso, dunque entro la fine del mese di marzo.

In questa partita è Matteo Salvini a fare un passo indietro, rispetto alle sue posizioni iniziali. “Sulla proroga dello stato di emergenza aspettiamo i dati. Aspettiamo di confrontaci con sindaci e governatori prima della scadenza per capirne la necessità o meno. Io per il momento mi limito a ringraziare gli italiani, e sono assolutamente fiducioso e ottimista”. Dalle Regioni, però, il segnale è chiarissimo: “Dico sì alla fine dello stato di emergenza, ma in queste cose ciò che è determinante è il contesto dell’ultimo miglio. Uscire dallo stato di emergenza significa che anche psicologimente si pensa che sia finita vediamo cosa succede da qui al 31 dicembre”, dice, infatti, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, lasciando trasparire tutti i dubbi su uno stop nella fase che vive il Paese.

Nessun dubbio, invece, per l’asse giallo-rosso. “Il M5S si rimette sempre alle valutazioni degli esperti, come ha sempre fatto, però è chiaro che rispetto a una curva epidemiologica e a una variante che appare molto contagiosa mi sembra necessario pervenire a una proroga dello stato d’emergenza”, sottolinea il leader pentastellato, Giuseppe Conte, che in mattinata ha avuto un lungo colloquio con Draghi, a Palazzo Chigi, durante il quale hanno parlato anche della situazione sanitaria. Va dritto anche l’alleato, Enrico Letta: “Credo sia maturo il momento nel quale il governo annunci la proroga dello stato di emergenza, è necessario e importante che avvenga il più rapidamente possibile”, ribadisce il concetto il segretario del Pd.

In questo scenario c’è anche un aspetto politico da non trascurare. Perché oltre alla legge di Bilancio, che va approvata entro il 31 dicembre, c’è sempre la partita del Colle da giocare. Ma Conte è categorico: “È assolutamente improprio proiettare l’ombra del Quirinale sulla decisione di prorogare o meno lo stato di emergenza”, dice a LaPresse. “È una decisione che va assunta in base a criteri oggettivi, sulle evidenze fornite dagli esperti del Cts e delle autorità sanitarie. Alcune letture che, invece, la collegano alla scelta del nuovo presidente della Repubblica sono completamente distorte e anche pericolose”, avverte il presidente del Movimento 5 Stelle. Intanto, il governo coglie l’attimo e nelle prossime ore potrebbe arrivare la decisione finale. Perché l’emergenza non è ancora finita.


LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome