ROMA – Dopo Milano nel 2015, l’Italia si propone per ospitare nuovamente l’esposizione universale. Per l’appuntamento – in calendario dal 25 aprile al 25 ottobre del 2030 – questa volta è stata presentata la candidatura della Capitale, con il claim ‘Roma Eterna Evoluzione’. A sostenerla, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, il presidente del Comitato di Candidatura, Giampiero Massolo e il direttore generale del Comitato, Giuseppe Scognamiglio. La proposta è stata presentata oggi all’Assemblea Generale del Bureau International des Expositions (Bie). Il titolo con il quale la Capitale si propone come palcoscenico è “Persone e territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione”.
“La sua posizione nel cuore del Mediterraneo, che collega Europa, Africa e Medio Oriente, colloca Roma nel luogo perfetto per garantire il successo di Expo 2030 in termini di partecipazione, visitatori e visibilità”, è il commento del ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha ribadito: “Sono fiducioso che sarà prestata un’attenzione particolare alla candidatura di Roma” all’Expo 2030, una “città che offre un insieme di qualità uniche e di risorse eccezionali”.
Anche il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, è convinto che la città ce la possa fare in quanto “luogo ideale per ospitare un’esposizione” sul tema della rigenerazione urbana e “fornire una cornice in cui diversi Paesi possono presentare le loro migliori pratiche e progetti”. E per “convincere” il Bie dà “cinque ragioni”: innanzitutto “Roma è una città unica che mostra la sua storia di migliaia di anni. A Roma si può osservare come si sono evoluti nei secoli i rapporti tra i popoli e i loro territori”.
“Secondo – prosegue Gualtieri – Roma è la città con la cintura verde più estesa al mondo, con migliaia di ettari di parchi pubblici e spazi verdi urbani e più terreni agricoli di qualsiasi altro comune europeo”, “terzo: Roma è un bastione della cultura e della scienza”, “quarto: Roma è tradizionalmente una città aperta e inclusiva”, e infine “il prossimo Giubileo 2025 a Roma manderà un potente messaggio di inclusione, solidarietà e speranza. Sarà un passo molto importante per il rilancio della vocazione cosmopolita di Roma e la sua promozione del dialogo interculturale e interreligioso”.
“Questo evento – conclude Gualtieri – ci darà anche la possibilità di riqualificare le già consistenti strutture ricettive della città, così da poter accogliere decine di milioni di visitatori in un contesto sicuro e ospitale”.
di Giusi Brega