ROMA – Vaccino anti-covid o la sospensione a stipendio zero. Scatta da domani l’obbligo anche per le forze dell’ordine, il personale scolastico, quello sanitario e socio-sanitario, Rsa comprese. I lavoratori dovranno dimostrare – certificato verde alla mano – di essere immunizzati e, passati almeno cinque mesi ed entro i nove dall’ultima somministrazione, di aver effettuato anche la dose di richiamo. Quelli che, al momento del controllo, non risulteranno vaccinati (o quantomeno guariti) avranno 5 giorni di tempo per mettersi in regola, prenotando entro 20 giorni. Solo in questo modo potranno scongiurare il rischio di sospensione a stipendio zero.
“La vaccinazione costituisce un requisito essenziale per lo svolgimento delle attività lavorative” conferma la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese riferendosi “al personale del comparto della Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico nonché le polizie locali”. Un “eventuale inadempimento” dell’obbligo – prosegue la ministra – comporterà “l’immediata sospensione dal servizio, senza ricadute disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro”.
In una circolare firmata dal capo della polizia Lamberto Giannini, visionata da LaPresse, il Viminale chiarisce appunto che chi non è immunizzato tra le forze dell’ordine non solo sarà sospeso senza stipendio ma si vedrà “temporaneamente ritirati la tessera di riconoscimento, la placca, l’arma in dotazione individuale e le manette”. Chi violerà la sospensione, sarà punibile con una sanzione “da 600 a 1.500 euro”. Uno spauracchio che ha fatto registrare una corsa al vaccino almeno tra le forze di polizia, dove la percentuale di ‘No-vax’, attestata a meno del 10% su 90mila agenti totali prima dell’obbligo, si sta sensibilmente riducendo.
Per quanto riguarda le forze dell’ordine i numeri “ballano” un po’. Come fa notare il segretario generale del sindacato dei Carabinieri Unarma, Antonio Nicolosi, che lamenta la mancanza di “dati certi” da parte del Viminale: “informazioni – denuncia – che sarebbe doveroso rendere pubbliche affinché ci sia trasparenza sullo ‘stato di salute’ della sicurezza nel nostro Paese”.
Anche sul fronte scuola, molti docenti e personale Ata, finora ben saldi sulle loro posizioni ‘No-Vax’, alla fine hanno prenotato il vaccino. Si tratta comunque di cifre limitate: le stime più recenti, infatti, parlano del 94% di personale già immunizzato su un totale di oltre 1 milione e mezzo. Mancano all’appello, quindi, circa 92mila addetti scolastici. Per quanto riguarda i medici, invece, un mese fa erano circa 1.700 quelli sospesi per mancata vaccinazione.
LaPresse