Covid, Garavaglia: “Con il tampone a chi arriva dai Paesi Ue il turismo rischia di soffrire”

L'intervento del ministro del Turismo

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto: Massimo Garavaglia

MILANO – «No, è una mazzata inaspettata, purtroppo non se ne è parlato a sufficienza e sarebbe stato meglio discuterne più approfonditamente. Intendo dire che il problema non è la misura in sé, ma l’assoluta impossibilità da parte degli operatori del settore di programmare l’attività. Una misura così, introdotta dall’oggi al domani, crea enormi problemi a chi doveva mettersi in viaggio. Se proprio andava fatto, poteva essere stabilito con un preavviso di una settimana. In questo momento quello che serve non è una comunicazione martellante, bensì la capacità di trasferire messaggi corretti, come, per esempio, che si può andare in montagna a sciare anche se una regione è arancione». Così il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, in una intervista al Corriere della Sera.

L’ordinanza di due giorni fa del ministro della Salute Speranza introduce misure più stringenti, con obbligo di tampone anche a chi arriva dai Paesi Ue.

«Ho totale fiducia in Mario Draghi», aggiunge dopo che l’intervistatore fa notare che “a Bruxelles le nuove restrizioni italiane hanno sollevato qualche perplessità, mentre il premier Draghi e il ministro Di Maio rivendicano la scelta, osservando che la nostra situazione è migliore che altrove”.

(LaPresse)

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