Covid, von der Leyen al vertice Ue: “Con Omicron accelerare su terze dosi”

Nel dibattito tra i leader europei riuniti a Bruxelles la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha illustrato le difficoltà dovute alla variante Delta e ai primi segnali della Omicron in Europa.

European Commission President Ursula von der Leyen listens to questions during a media conference, after a virtual G-7 meeting on the ongoing crisis in Afghanistan, at the European Council building in Brussels, Tuesday, Aug. 24, 2021. G-7 leaders met Tuesday, in virtual format, for crisis talks on Afghanistan. The country's burgeoning refugee crisis, the collapse of its government and fears of a resurgence in Afghan-based terrorism have left the G-7 allies scrambling and threaten the unity of the bloc. (AP Photo/Francisco Seco)

BRUXELLES – Nel dibattito tra i leader europei riuniti a Bruxelles la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha illustrato le difficoltà dovute alla variante Delta e ai primi segnali della Omicron in Europa. Quest’ultima è più trasmissibile e potrebbe diventare dominante già da gennaio, ha sottolineato. Per questo motivo, nel dibattito è emersa la necessità di accelerare sulle terze dosi e proseguire nella campagna di vaccinazione per contrastare la variante Omicron. Lo riferiscono fonti dal Consiglio europeo.

Inoltre, continua la fonte, è emersa la necessità che i Paesi condividano le proprie esperienze positive su come hanno aumentato i tassi vaccinazioni, e von der Leyen ha sottolineato come quest’anno la situazione sia comunque migliore dello scorso anno. La presidente ha ricordato anche che l’Ue ha la capacità di produrre 300 milioni di dosi al mese, necessari anche per la vaccinazione dei minori.

All’inizio del dibattito il presidente Charles Michel aveva introdotto la discussione indicando quattro temi prioritari: la necessità di dati sulla nuova variante Omicron; la rilevanza della vaccinazione, inclusa la terza dose; il coordinamento sulla mobilità all’interno dell’Ue e da Paesi terzi e la solidarietà con Paesi terzi.

LaPresse

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