Ucraina, Putin: “E’ l’Occidente che deve fornirci garanzie, non noi”

È l'Occidente che deve fornire "immediatamente, ora" garanzie di sicurezza alla Russia e non vice versa.

Foto LaPresse / AFP / Kirill KudryavtSev in foto Vladimir Putin

MILANO – È l’Occidente che deve fornire “immediatamente, ora” garanzie di sicurezza alla Russia e non vice versa. Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, nel corso della conferenza stampa annuale. Putin ha detto che ci sono state “ondate di espansione della Nato verso est”. “Noi non stavamo minacciando nessuno, loro sono venuti da noi. Ci chiedete garanzie, ma siete voi che dovete darci garanzie immediatamente”, ha dichiarato. Parlando nella consueta conferenza stampa fiume annuale, Putin ha accolto con favore i colloqui con gli Usa che dovrebbero cominciare il mese prossimo a Ginevra, ma ha avvertito che la discussione incentrata sulle richieste di Mosca deve avere risultati rapidi: “Vogliamo garantire la nostra sicurezza” e “mettiamo le cose in chiaro, non ci deve essere un’ulteriore espansione della Nato a est”, ha detto. La scorsa settimana Mosca ha presentato delle bozze di documenti sulla sicurezza in cui chiede che la Nato neghi l’adesione all’Ucraina e ad altri ex Paesi sovietici e faccia marcia indietro su dispiegamenti militari dell’Alleanza in centro ed est Europa. Washington e i suoi alleati si sono rifiutati di fornire queste promesse, ma si sono detti pronti per i colloqui.

Putin ha accusato l’Occidente di provare a rendere l’Ucraina “anti-Russia, costantemente rinforzata con armi moderne e con lavaggi del cervello alla popolazione”. La Russia non può continuare a vivere nella costante previsione di minacce incombenti alla sicurezza poste dal possibile dispiegamento di armi occidentali in Ucraina, ha detto Putin, sostenendo anche che le armi occidentali potrebbero incoraggiare le forze dei falchi in Ucraina a provare a riprendere il controllo delle regioni separatiste filorusse e della Crimea, annessa da Mosca nel 2014. Il leader del Cremlino nega di avere piani di attaccare l’Ucraina, ma ha definito “una linea rossa” l’espansione della Nato e il dispiegamento delle armi in Ucraina. “Siamo noi che stiamo mettendo missili vicino ai confini Usa? No, sono gli Usa che sono venuti a casa nostra con i loro missili. Sono già sulla soglia di casa nostra. È una richiesta eccessiva quella di non piazzare nessun sistema offensivo vicino casa nostra?”, ha detto Putin. Mosca ha presentato le sue richieste in un periodo di tensione per l’aumento di presenza militare russa vicino all’Ucraina, che ha alimentato i timori di una possibile invasione. Questo mese il presidente Usa, Joe Biden, durante una conference call ha avvertito Putin che avrebbe affrontato “gravi conseguenze” in caso di attacco all’Ucraina. Quando oggi gli è stato chiesto se potesse fornire una garanzia che la Russia non invaderà l’Ucraina, Putin ha risposto: “Siete voi che dovete darci garanzie e darle immediatamente, adesso”, “come risponderebbero gli americani se mettessimo i nostri missili ai confini Usa con il Canada o il Messico?”.

Putin nel corso della conferenza stampa ha accusato l’Occidente di avere “imbrogliato, palesemente truffato” Mosca offrendo promesse verbali negli anni ’90 che non avrebbe esteso la presenza della Nato a est allargandosi poi per incorporare i Paesi dell’ex blocco sovietico di Europa centrale e orientale e le ex Repubbliche sovietiche del Baltico. Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca si sono unite alla Nato nel 1999, seguite nel 2004 da Bulgaria, Romania, Slovacchia, Slovenia e dalle ex Repubbliche sovietiche di Estonia, Lettonia e Lituania. Negli anni seguenti, si sono uniti anche Albania, Croazia, Montenegro e Nord Macedonia, portando a 30 i membri della Nato. “Non siamo noi che minacciamo qualcuno”, “siamo noi che siamo venuti negli Usa o ai confini britannici? No, loro sono venuti da noi e ora dicono che l’Ucraina sarà nella Nato”, ha concluso il leader russo.

LaPresse

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