ROMA – “È legittima la richiesta della FLP (Federazione lavoratori pubblici e funzioni pubbliche) sul ripristino dello smart working emergenziale anche nella pubblica amministrazione; inaccettabile il ritardo del governo. Il lavoro agile nei servizi, e a maggior ragione nella PA, è un’opportunità non un limite”. Così Francesco Boccia, ex Ministro per gli Affari regionali e responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale del Pd. “In emergenza sanitaria poi dovrebbe essere un obbligo e non una concessione, come appare in questa fase”, prosegue Boccia. “Almeno fino allo termine dello stato di emergenza sanitaria tornare alle regole semplificate per lo smart working sarebbe un’arma in più per limitare i contagi; costringere i dipendenti pubblici al rientro in ufficio anche per attività che possono essere svolte con lo smart working, mantenendo intatti i livelli di produttività degli uffici, è un errore”.”Il virus non si insegue, si anticipa. Questo vale per il lavoro agile ma anche per le code inaccettabili sui tamponi”.
“I reagenti per i molecolari sono pochissimi e vanno garantiti su tutto il territorio nazionale”, prosegue. “Le città sono in gravissima difficoltà in questo momento e gli uffici del Commissario per l’emergenza Figliuolo non devono occuparsi solo della distribuzione dei vaccini ma del raccordo delle misure di sostegno per contenere l’emergenza. L’esplosione delle file per i tamponi denota un caos organizzativo che – conclude Boccia- va affrontato immediatamente”.
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