Covid: l’obbligo di vaccino per gli over 50 scatta dalla pubblicazione del decreto. Prevista multa di 100 euro una tantum

Foto Paolo Righi / LaPresse in foto Andrea Costa Sottosegretario di Stato alla Salute

MILANO – La nuova stretta del governo Draghi con l’obiettivo di arginare la variante Omicron porta come principale novità l’obbligo di vaccino per gli over 50. Che sarà valido da subito, perché le norme che lo prevedono entreranno in vigore il giorno successivo alla pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale, ed è previsto fino al 15 giugno.

Il dl prevede, per tutti coloro (lavoratori e non) che non saranno in regola con l’obbligo vaccinale a partire dal 1° febbraio, secondo fonti di Palazzo Chigi, una sanzione di 100 euro una tantum. La sanzione sarà irrogata dall’Agenzia delle entrate, attraverso l’incrocio dei dati della popolazione residente con quelli risultanti nelle anagrafi vaccinali regionali o provinciali.

Per i lavoratori è prevista, invece, una sanzione da 600 a 1.500 euro. Ancora, per le persone che andranno senza green pass, almeno quello base, ad esempio, in negozio o in banca è prevista una multa da 400 a 1.000 euro. Che verrà applicata anche a chi è tenuto a controllare. Le attività esenti dall’obbligo di certificato verde base saranno individuate dal dpcm attuativo.

“Ancora una volta abbiamo cercato di anticipare e di provare a gestire questa situazione delicata. L’obbligo vaccinale per gli over 50, in realtà, scatta da quando il decreto viene pubblicato”, chiarisce il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. L’obbligo ‘tout cort’, in ogni caso, “non è mai stato un tabù. Valuteremo l’andamento dell’epidemia. A oggi – aggiunge – abbiamo previsto questa estensione che comunque riguarderà 2,5 milioni di concittadini. Una platea molto importante che, dal punto di vista dei dati scientifici, rischia di più dal contagio del Covid”.

C’è un altro tema in campo. Dopo l’approvazione dell’obbligo vaccinale per gli over 50, il consenso informato firmato dai cittadini “deve essere modificato con urgenza, pena una raffica di ricorsi in tribunale contro lo Stato italiano”, chiede il Codacons. Pronta la replica di Costa, che frena: “Già oggi in presenza di una vaccinazione di massa a tutela della salute pubblica lo Stato interviene e si fa carico, indennizza qualora ci siano delle conseguenze e dei danni sui cittadini. C’è una sentenza della Corte costituzionale che afferma questo. Se però ci sarà bisogno di un ulteriore chiarimento e provvedimento, valuteremo nei prossimi giorni”.

Dopo lo ‘strappo’ della Lega evitato in extremis grazie alla mediazione del premier, Mario Draghi, in Consiglio dei ministri, c’è chi mette acqua sul fuoco come il segretario dem, Enrico Letta: “Il governo Draghi ha compiuto una scelta importante e coraggiosa verso l’obbligo vaccinale. Con il nostro pieno sostegno. È la direzione giusta che serve all’Italia e all’Europa. Avanti con fiducia”. Sbotta, invece, la leader di Fdi, Giorgia Meloni: “Invece di ammettere i propri evidenti fallimenti e chiedere umilmente scusa agli italiani, il Governo dei migliori continua con la sua folle e illiberale deriva ideologica, arrivando ad intaccare ancora di più i diritti civili”.

Anche il nodo ristori anima il dibattito

“Ora dovremo occuparci – e lo faremo da subito con un apposito tavolo di lavoro – di risarcire quelle attività che hanno subito danni economici dalla stretta di Capodanno, a cominciare dal settore delle discoteche e dell’intrattenimento, costretto ad un nuovo stop”, sottolinea la ministra per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini. Che, in ogni caso, ricorda: “L’Italia resta aperta. Come sempre il Governo ha tenuto conto, con pragmatismo e senso di responsabilità, dell’evidenza dei numeri”.

Un decreto con i sostegni alle attività economiche dovrebbe arrivare intorno alla metà del mese, dopo una valutazione attenta di quelle che necessitano di un intervento. E in pressing c’è anche il M5S, con il vicepresidente Michele Gubitosa che avverte: “Ci siamo resi disponibili a valutare nuove misure restrittive a patto che immediatamente a queste segua uno scostamento di bilancio per ristorare le imprese colpite dalle nuove restrizioni, un utilizzo massiccio dello smartworking per ridurre al massimo gli spostamenti ed evitare quanto più possibile la Dad per gli studenti. Dobbiamo fare tutto quello che è possibile per evitare chiusure generalizzate che possano fermare la ripresa”.(LaPresse)

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