Tennis: Djokovic di nuovo in stato di fermo. Nadal: “Stanco della situazione”

Il braccio di ferro tra Novak Djokovic e il governo australiano è giunto al momento clou. Il campione serbo nell'attesa che l'appello presentato contro la seconda cancellazione del suo visto da parte dell'Australia venga esaminato in tribunale alle 9.30 di domenica (le 23.30 ora italiane di questa sera) è tornato nel centro di detenzione per migranti

Rafael Nadal vince gli US Open (Photo by Johannes EISELE / AFP)

TORINO – Il braccio di ferro tra Novak Djokovic e il governo australiano è giunto al momento clou. Il campione serbo nell’attesa che l’appello presentato contro la seconda cancellazione del suo visto da parte dell’Australia venga esaminato in tribunale alle 9.30 di domenica (le 23.30 ora italiane di questa sera) è tornato nel centro di detenzione per migranti. L’udienza davanti alla Corte Federale è stata fissata a 24 ore dal suo debutto all’Australian Open, dove risulta ancora regolarmente iscritto. Qualora Nole dovesse perdere l’appello, rischia di essere bandito dall’Australia per tre anni. La sentenza non è appellabile se non di fronte alla Corte Suprema.

Nel frattempo, dopo qualche giorno di libertà, Djokovic si trova nuovamente in stato di fermo, al Park Hotel. I suoi avvocati hanno depositato documenti in tribunale rivelando che secondo il ministro Hawke la star del tennis “è percepita da alcuni come un paladino per la comunità no-vax”. I legali del tennista hanno però replicato non c’è alcuna prova che la presenza di Djokovic in Australia possa “promuovere un sentimento anti-vaccinazione”. Intanto centinaia di attivisti hanno tenuto una nuova manifestazione pacifica fuori dal complesso del Melbourne Park che ospita gli Australian Open e ne hanno programmata un’altra per lunedì. Infine, il giudice capo federale James Allsop ha annunciato che avrebbe ascoltato il caso insieme con i giudici David O’Callaghan e Anthony Besanko. La presenza di tre giudici per ascoltare l’appello invece di un giudice unico eleva l’importanza del caso dal punto di vista della magistratura e implica che il verdetto difficilmente potrà essere essere ancora impugnato.

Nel frattempo, a poche ore dal via del primo Slam della stagione, la situazione continua ad agitare il mondo del tennis, in questo avvicinamento inedito agli Australian Open. “Onestamente, sono un po’ stanco della situazione – ha ammesso Rafa Nadal – L’Australian Open è molto più importante di qualsiasi giocatore. Se alla fine giocherà, va bene. Se non giocherà, l’Australian Open sarà un grande Australian Open, con o senza di lui. Questo è il mio punto di vista”. Lo spagnolo è vaccinato, al pari di altri 96 giocatori nella top 100 del ranking Atp e 96 giocatrici della top 100 della classifica Wta. “Non mentirò: è stato praticamente su tutti i notiziari nelle ultime due settimane. Ha ricevuto molta attenzione. Ovviamente molte persone ne parlano”, ha ammesso il tennista greco Stefanos Tsitsipas, 23enne greco n. 4 del seeding a Melbourne. “Ecco perché sono qui per parlare di tennis. … Non si è parlato abbastanza di tennis nelle ultime due settimane, il che è un peccato”. Tra poche ore, in un modo o nell’altro, la telenovela finirà. Ma la decisione, qualunque essa sia, è destinata a far rumore ancora a lungo.

LaPresse

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