Migranti, Msf: l’amministrazione di Biden ha fallito nel costruire politiche sicure e umane

Se un anno fa il neopresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, prometteva politiche migratorie giuste, sicure ed umane, di fatto ancora oggi il governo Usa continua a implementare e a espandere alcune delle politiche più dannose dell’era Trump per bloccare i richiedenti asilo al confine con il Messico

Foto AP / Evan Vucci in foto il presidente Joe Biden

MILANO – Se un anno fa il neopresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, prometteva politiche migratorie giuste, sicure ed umane, di fatto ancora oggi il governo Usa continua a implementare e a espandere alcune delle politiche più dannose dell’era Trump per bloccare i richiedenti asilo al confine con il Messico. Lo afferma Medici Senza Frontiere (MSF), le cui équipe hanno più volte denunciato i raid di massa e casi di detenzione arbitraria lungo la rotta migratoria tra Stati Uniti e Messico. Lo scorso anno quasi un milione di persone sono state espulse in base al ‘Titolo 42’, tra cui decine di migliaia di persone vulnerabili allontanate senza un adeguato processo. Dopo il ripristino dei Protocolli sulla migrazione (MPP) a dicembre, il governo Usa ha iniziato a respingere i richiedenti asilo in aree pericolose del Messico in attesa delle udienze per la richiesta di asilo. “Continuiamo a vedere richiedenti asilo e migranti minacciati, costantemente esposti a violenze e traumi e senza accesso a un riparo o a servizi di base”, dichiara Avril Benoît, direttrice generale di MSF in Usa, “il presidente Biden non ha mantenuto la sua promessa di gestire la migrazione in modo giusto e umano. In Messico i nostri team vedono ogni giorno sempre più persone che soffrono a causa delle promesse non mantenute”.

Molti dei pazienti di MSF, afferma l’organizzazione, hanno risentito di due delle politiche migratorie più dannose attuate negli ultimi anni: il ‘Titolo 42’ e i Protocolli sulla migrazione, conosciuti come il programma ‘Remain in Mexico’. Il Titolo 42, varato dall’amministrazione Trump a seguito della pandemia di Covid-19, prevede l’espulsione immediata dei richiedenti asilo per pretestuosi motivi di salute pubblica. Dalla sua entrata in vigore nel marzo 2020, questa legge è stata utilizzata per autorizzare oltre 1,45 milioni di espulsioni dagli Stati Uniti, di cui quasi un milione – circa il 70% – tra febbraio e dicembre del 2021, nel corso dell’amministrazione Biden. Le persone in cerca di asilo sono state rimandate in Messico o nei loro paesi di origine scontrandosi con gli stessi pericoli da cui sono fuggite. MSF e numerosi esperti medici hanno ripetutamente sottolineato che non esiste una legittima giustificazione di salute pubblica per allontanare le persone vulnerabili e rimandarle in situazioni di pericolo. “L’amministrazione Biden ha espulso circa 16.000 haitiani in base al Titolo 42, ignorando gli enormi sconvolgimenti politici nel paese, colpito anche da una delle peggiori ondate di violenza degli ultimi decenni”, afferma Silvia Dallatomasina, responsabile operazioni MSF in Messico e America centrale.

Sebbene lo scorso anno un tribunale federale abbia ordinato di ripristinare i Protocolli sulla migrazione, l’amministrazione Biden ha scelto di espandere questa politica e applicarla ai richiedenti asilo di qualsiasi paese dell’emisfero occidentale, inclusa Haiti. “Il presidente Biden aveva assolutamente ragione quando ha affermato che ‘Remain in Mexico’ è pericoloso e disumano e che bisognava porre fine a tutto ciò – aggiunge Benoît -. È scandaloso che l’amministrazione abbia invece ampliato la portata di questa politica crudele”. In diverse città lungo il confine settentrionale del Messico, le équipe di MSF offrono supporto medico, psicosociale, acqua potabile e servizi di base alle persone bloccate in condizioni terribili. Nel 2021, MSF ha condotto più di 29.000 consulenze mediche, di salute mentale e di supporto sociale alle persone in transito in Messico. Negli oltre 6.000 consulti di salute mentale, i team di MSF hanno lavorato con persone colpite da ansia generalizzata, depressione, ansia acuta e disturbo da stress post-traumatico a causa delle violenze subite nei loro paesi d’origine e lungo la rotta migratoria. “Le persone continuano a rimanere in campi di fortuna in attesa delle loro udienze per la richiesta d’asilo o senza un chiaro percorso da seguire – dichiara Rodd Gerstenhaber, capomissione di MSF in Messico, Honduras e Guatemala -. Molti dei nostri pazienti ci raccontano di aver affrontato questo viaggio pericoloso perché temevano per la loro vita nel loro paese d’origine. Per loro, tornare indietro non è un’opzione”.

Nel 2021, a Città del Messico, dove MSF gestisce un centro per vittime di violenza estrema e tortura offrendo cure mediche e di salute mentale e supporto ai servizi sociali, quasi il 60% delle persone incontrate nelle 1.638 visite mediche effettuate erano donne. Sempre a Città del Messico, quasi 800 delle 1.019 persone (il 78.5%) indirizzate da MSF ai servizi sociali locali erano migranti provenienti da Haiti. “Queste politiche vengono presentate come un mezzo per proteggere la salute pubblica e gli stessi migranti, ma in realtà mettono in serio pericolo le persone – afferma Dallatomasina -. Ogni giorno i nostri team in Messico assistono alle conseguenze di queste politiche di deterrenza inaccettabili”. MSF rinnova la sua richiesta all’amministrazione Biden di “mantenere le promesse fatte, costruendo un sistema di gestione dell’immigrazione e delle richieste di asilo umano in grado di proteggere la vita e la salute delle persone. Non ci sono scuse per continuare ad abusare del ‘Titolo 42’ per respingere persone vulnerabili e bloccare il loro diritto di chiedere asilo; è ora che l’amministrazione Usa abroghi questo provvedimento. Funzionari dell’amministrazione hanno pubblicamente riconosciuto il terribile tributo dei Protocolli per la migrazione, affermando che la politica ha imposto ‘costi umani enormi e ingiustificabili per le persone che sono state esposte a pericoli durante la loro attesa in Messico’. Considerando questa triste realtà, ora l’amministrazione americana deve fare tutto il possibile per porre fine a queste politiche”. “I protocolli sulla migrazione e il Titolo 42 sono politiche fondamentalmente xenofobe pensate per infliggere sofferenza ai richiedenti asilo negli Stati Uniti e per scoraggiare le altre dal richiedere protezione in questo paese – conclude Benoît -. L’amministrazione Biden ha il potere di porre fine a gran parte di questa sofferenza, ma ha scelto di non farlo. Chiediamo all’amministrazione Biden di riconoscere che la ricerca di un luogo sicuro non è un crimine e di iniziare a lavorare con urgenza alla creazione di un sistema di asilo umano”. MSF fornisce cure mediche e assistenza psicologica ai migranti lungo la rotta migratoria in Messico dal 2012. I team forniscono assistenza a Tapachula, Tenosique, Coatzacoalcos, Nuevo Laredo, Mexicali, Reynosa e Matamoros. A Città del Messico, MSF gestisce un centro di assistenza specializzato per migranti e richiedenti asilo vittime di violenze estreme.

(LaPresse)

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