ROMA – All’ultimo respiro come accade spesso nelle gare dure e sofferte che finiscono per dare i segnali più benauguranti. L’Inter ribalta per 2-1 il Venezia al 90′ e non spreca l’occasione di andare in fuga portandosi a +5 sul Milan inseguitore. I campioni d’Italia riescono con un supergol di testa di Dzeko a non farsi intrappolare a San Siro dalla intraprendenza e dal coraggio dei lagunari trovando con la forza della volontà e della tenacia tre punti che potrebbero segnare la svolta della stagione.
Nell’ultimo mese era crollata l’incidenza degli attaccanti e la conferma sembrava arrivare anche nella serata casalinga in cui la coppia di bomber Lautaro-Dzeko che non riusciva a fare centro. Ma è venuta fuori la solita Inter che non molla mai e il bosniaco ha ripagato la fiducia del tecnico Inzaghi, trovando la via del gol che lancia la squadra in orbita. Sotto dopo meno di 20 minuti per la rete di Henry la squadra nerazzurra è stata capace di rimettere la partita in parità grazie ad un guizzo di Barella e alla qualità della sua panchina.
Gli innesti nei minuti finali con l’ingresso di Vidal, Sanchez e Dumfries e pi Vecino, hanno dato la spinta alla squadra e senza mai perdere la testa ha trovato il modo per il sorpasso che sembrava ormai insperato. Il Venezia esce dal campo a testa alta, sfiorando l’impresa. L’Inter in avvio prova subito a imporre il suo gioco facendo pesare la qualità dei suoi giocatori ma l’atteggiamento non è troppo aggressivo.
Nei primi minuti si conta una volee di Dzeko su cross di Barella e una punizione di Calhanoglu direttamente contro la barriera. I lagunari si difendono con ordine, coprono bene gli spazi e approfitta di alcuni varchi lasciati liberi sugli esterni dai nerazzurri per pungere. E alla prima vera occasione fa centro al 19′ con Henry che svetta di testa su cross perfetto di Ampadu e infila Handanovic non particolarmente reattivo nella tentativo di respinta. Ma non impeccabile è soprattutto la copertura difensiva di Skriniar.
Per l’Inter la gara, che puntava a gestire senza troppi patemi limitandosi a fiammate improvvise, si mette subito in salita. Con il passare dei minuti la squadra di Inzaghi fatica a pungere e si innervosisce subendo l’equilibrio tattico del Venezia che gioca in piena fiducia. Serve un guizzo ai campioni d’Italia per raddrizzare il match e ci pensa barella al 40′ con una rete di opportunismo: su un violento tiro di Perisic respinto miracolosamente dal portiere, il giovane pupillo nerazzurro è il più lesto nel tap-in per il pareggio.
Il gol viene convalidato dopo un lungo check al Var per verificare una presunta sbracciata irregolare di Dzeko su Modolo non punita. L’Inter scaccia via i fantasmi e prova a sfruttare subito il momento per spingere ancora ma sono troppe le interruzioni e la squadra non trova la continuità per affondare rimandando l’assalto nella ripresa. Gli affondi nerazzurri si fanno subito insistiti, con il Venezia che resta chiuso nella propria metà campo. Nei primi dieci minuti dela secondo tempo ci prova prima Calhanoglu dai 40 metri e poi Dzeko che a due passi dalla porta, arriva primo su una respinta di Lazzerini, colpendo pero troppo alto.
Il Venezia bussa con un tiro violento di Okereke su azioni di contropiede e cambia due pedine per far rifiatare il centrocampo. Inzaghi sfrutta la qualità della sua panchina e risponde inserendo Vidal, Sanchez e Dumfries per Barella Lautaro e Darmian. L’inerzia del match resta sempre lo stesso ma l’Inter, pur acquistando più velocità nei movimenti, continua a non rifinire al meglio la costruzione del gioco. Ci pensa nel finale Dzeko con un colpo di testa splendiso su cross di Dumfries. L’Inter vola sempre più vetta.(LaPresse)