ROMA – Auschwitz, “la più imponente e sciagurata macchina di morte mai costruita nella storia dell’umanità”. Con queste parole il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, descrive l’orrore della shoah, ricordando che, quando le truppe russe entrarono, il 27 gennaio del 1945, “si spalancarono di fronte ai loro occhi le porte dell’Inferno”.
“Nel cuore dell’Europa si era aperta una voragine che aveva inghiottito secoli di civiltà, di diritti, di conquiste, di cultura – prosegue il capo dello Stato -. Una delirante ideologia basata su grottesche teorie di superiorità razziale aveva cancellato, in poco tempo, i valori antichi di solidarietà, convivenza, tolleranza e perfino i più basilari sentimenti umani: quelli della pietà e della compassione”.
“Oggi ricordiamo l’orrore dell’antisemitismo – gli fa eco il presidente del Consiglio Mario Draghi – e rinnoviamo il nostro impegno collettivo a contrastare ogni tentativo di cancellare la memoria. Ricordare è impegno per il presente, fondazione per il futuro”.
Con l’ingresso dell’esercito sovietico nel campo di concentramento di Auschwitz si rivelò al mondo tutta la tragedia delle deportazioni e delle morti nei lager nazisti di milioni di ebrei, ma anche di sinti e rom, omosessuali, testimoni di Geova, militari e oppositori politici.
La giornata della Memoria “non ci impone solamente di ricordare i milioni di morti, i lutti e le sofferenze di tante vittime innocenti, tra cui molti italiani – evidenzia il presidente della Repubblica – ma ci invita a prevenire e combattere, oggi e nel futuro, ogni germe di razzismo, antisemitismo, discriminazione e intolleranza. A partire dai banchi di scuola”. Affinché quel che accadde non succeda mai più, “la conoscenza, l’informazione e l’educazione rivestono un ruolo fondamentale – aggiunge – come recenti episodi di cronaca attestano, mai deve essere abbassata la guardia”.
Tante le iniziative in tutta Italia, per non dimenticare. A Roma i presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, hanno deposto una corona presso il Museo della Shoah alla presenza dei rappresentanti delle Comunità ebraiche, dell’Ambasciata d’Israele e della senatrice a vita Liliana Segre che ricorda: “Non può essere una giornata sola per nessuno, ma potete immaginare cosa voglia dire il giorno della memoria, quando tutti i giorni sono giorni della memoria, per chi quella strada l’ha percorsa, una gamba davanti all’altra nella marcia della morte”.
Secondo Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica di Roma, “non potremo mai provare quello che hanno provato loro e che loro ricordano sulla propria pelle, ma possiamo raccogliere quel sentimento e farne un sentimento comune da consegnare ai giovani”. E anche il Papa sottolinea la necessità di “favorire nelle nuove generazioni la consapevolezza dell’orrore di questa pagina nera della storia, per costruire un futuro dove la dignità umana non sia più calpestata”.
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