ROMA– Ergastolo per Finnegan Lee Elder e 24 anni di carcere per Natale Hjorth. Sono le richieste di condanna arrivate dal pg nel processo d’appello per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega.
Hjorth, spiega il pg Vincenzo Saveriano, la sera del delitto “ha programmato tutto, ma non è l’autore materiale. Per questo, chiedo la riforma della sentenza di primo grado, con il riconoscimento delle attenuanti generiche”.
In aula, con gli avvocati, sono presenti la vedova e i familiari della vittima. I due imputati, affiancati dagli interpreti, sono in una piccola sala di sicurezza, che un vetro separa dal processo. L’udienza si tiene a porte chiuse per le misure anti-Covid e la requisitoria dura poco più di 2 ore.
“Il delitto è efferato, ai limiti della crudeltà”, sostiene l’accusa, e quella usata da Elder, per ferire a morte il vicebrigadiere, “è un’arma che fa paura solo a vederla – prosegue – Il giovane affonda il coltello lasciando sul corpo della vittima anche i segni dell’anello alla base della lama. Colpisce 11 volte in 15 secondi…se lo avesse fatto per fuggire, gli sarebbero bastati 2 fendenti”.
La vedova del vicebrigadiere, Maria Rosa Esilio, ascolta in silenzio: è vestita di nero, tiene sempre con se’ una piccola fotografia del marito. Poco distante da lei, sull’altro lato dell’aula, siede Leah Elder, madre dell’omicida, che dopo l’udienza scambia poche parole con i cronisti, per esprimere “profondo dolore per la famiglia del carabiniere” e ribadire che il figlio “sta bene, anche se convive con un profondo senso di colpa e soffre per non esser stato creduto”.
L’omicidio di Mario Cerciello Rega risale alla notte del 26 luglio 2019: dopo un tentato acquisto di droga, non andato a buon fine, i due americani, all’epoca diciannovenni, rubarono lo zaino di Sergio Brugiatelli, che aveva indicato loro il pusher. Brugiatelli (teste chiave della vicenda, deceduto qualche mese fa per un male incurabile) chiese aiuto al 112, e Cerciello con un collega venne inviato in soccorso per fermare la tentata estorsione messa in atto dai due giovani, che pretendevano 100 euro e della cocaina, per restituire il maltolto. Quando i militari cercarono di bloccarli, Elder reagì colpendo a morte Cerciello, prima di darsi alla fuga con l’amico.
La mattina dopo, i due vennero fermati in un albergo del quartiere Prati, poco distante dal luogo dell’omicidio. Erano pronti a lasciare l’Italia e avevano nascosto in un controsoffitto il coltello, con lama da 18 centimetri, usato nell’agguato, che Elder aveva portato con sé dagli Stati Uniti.
Di Alessandra Lemme