Pechino 2022: le azzurre deludono, Gut vince il superG. Brignone: ho dato il massimo

La pista 'Rock' manda in tilt le azzurre. Che steccano proprio nel superG più importante dell'anno, quello olimpico. Dopo aver dominato per tutta la stagione in Coppa del Mondo nella specialità (con sei vittorie su sette gare), la Valanga Rosa frana sulle nevi di Yanqing

Federica Brignone alle Olimpiadi di Pechino (AP Photo/Robert F. Bukaty)

Pechino (Cina) – La pista ‘Rock’ manda in tilt le azzurre. Che steccano proprio nel superG più importante dell’anno, quello olimpico. Dopo aver dominato per tutta la stagione in Coppa del Mondo nella specialità (con sei vittorie su sette gare), la Valanga Rosa frana sulle nevi di Yanqing. Federica Brignone finisce giù dal podio e non per questione di dettagli, chiudendo settima, ma insieme a lei delude anche Elena Curtoni, solo decima. Più attardate Marta Bassino e Francesca Marsaglia, rispettivamente diciassettesima e ventiduesima. Risultati che non fanno che aumentare i rimpianti per l’assenza di Sofia Goggia, a riposo in vista delle prove di discesa in programma nel weekend che scioglieranno i dubbi sulla sua partecipazione alla gara di martedì, dove si presenta per difendere l’oro conquistato in Corea.

A portarsi a casa la vittoria così è Lara Gut-Behrami, l’altra favorita per una medaglia pesante insieme alla valdostana. Con questo successo la ticinese ottiene l’unico titolo che mancava al suo palmares, conquistando seconda medaglia a Pechino 2022 e la terza in carriera nella rassegna a cinque cerchi. La svizzera fa la differenza nella parte centrale della pista, dove tutte le rivali – azzurre in primis – non riescono a trovare le corde giuste per domare la ‘Rock’. Alle sue spalle si piazzano l’austriaca Mirjam Puchner, seconda a 22 centesimi, e l’altra svizzera Michelle Gisin, terza a 30 centesimi, che mette in bacheca la seconda medaglia olimpica in carriera. Ai piedi del podio per soli 3 centesimi l’austriaca Tamara Tippler.

Per le azzurre la delusione è palpabile: Curtoni aveva vinto l’ultimo superG prima delle Olimpiadi a Cortina – quello in cui si è fatta mala Sofia Goggia – Brignone si presentava forte di tre vittorie in stagione e con l’argento nel gigante ai Giochi già in tasca. Ma le caratteristiche di questo superG, dalla tracciatura alla partenza dal basso, in una pista già di per sé poco selettiva, hanno finito per inghiottire le azzurre. “Non mi sono fatta sopraffare dall’emozione, non ho frenato una curva, ho azzeccato le linee, ho fatto le cose giuste. Semplicemente non era abbastanza – l’amara analisi della valdostana – Ho fatto quello che avevo in testa di fare, è il mio massimo. Semplicemente non sono la più brava in queste condizioni. E’ una pista elementare, non c’è una difficoltà. Ho cercato di attaccare, l’ho fatto con tutta me stessa, non è stato abbastanza”.

Non può essere soddisfatta neanche la valtellinese. “Ci ho messo il cuore, ci tenevo tanto e non è andata come volevo. Ci ho provato ma le gare di sci sono crudeli, questa più delle altre – ha ammesso – Ora vado avanti e da domani c’è un’altra chance con le prove di discesa. Cercherò di voltare pagina più in fretta possibile”. Alle azzurre il terreno per riscattarsi, dalla libera di martedì alla combinata di giovedì, non manca. I Giochi non sono finiti.

(Alberto Zanelli/LaPresse)

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