Covid, Moratti: “Impatto in Lombardia fu terribile, ci ha ferito tutti”

"Sono passati due anni dalla sera del 20 febbraio 2020, quando arrivò la notizia del primo tampone positivo di un cittadino residente nel nostro Paese, a Codogno, nella nostra Regione".

Foto LaPresse - Claudio Furlan 03/03/2021 - Milano (Italia) Conferenza stampa sul piano vaccinale in Lombardia presso l’auditorium della Regione Nella foto: Letizia Moratti Photo LaPresse - Claudio Furlan March 3, 2021 Milan (Italy) Press conference on the vaccination plan in Lombardy at the auditorium of the Region In the photo: Letizia Moratti

MILANO – “Sono passati due anni dalla sera del 20 febbraio 2020, quando arrivò la notizia del primo tampone positivo di un cittadino residente nel nostro Paese, a Codogno, nella nostra Regione. L’angoscia che il virus proveniente da Wuhan si diffondesse tra di noi divenne ben presto una tragica realtà. L’impatto sulla Lombardia è stato terribile, nei primi tre mesi di pandemia il 50% dei decessi per Covid registrati in Italia è lombardo”. Così la vicepresidente e assessora al Welfare di Regione Lombardia in un lungo post su Facebook.

“Il Sars-Cov2 ci ha portato lutti, sofferenze fisiche, psicologiche e sociali, è diventato un fardello, a volte quasi impossibile da sopportare, per medici, infermieri e personale sanitario che l’hanno combattuto coraggiosamente nelle corsie degli ospedali, nelle terapie intesive, nei luoghi di cura, nelle residenze per anziani fin dentro le case degli ammalati, pagando un prezzo altissimo, in non pochi casi pagando con la loro stessa vita”, scrive ancora Moratti.

“Pesante – continua Moratti – è stato l’impatto sull’economia, con attività chiuse, disoccupazione e l’emergere di nuove povertà, Salatissimo è stato anche il conto pagato dal Sistema Sanitario Regionale. Nel 2020 per far fronte all’emergenza Covid la sanità lombarda ha speso 2 miliardi e 182 milioni di euro, nel 2021 1 miliardo e 770 milioni, a fronte di ristorni da parte dello Stato per complessivi 876 milioni nel biennio. Costi extra a cui la Lombardia ha fatto fronte attingendo alle riserve del fondo indistinto, permettendole di chiudere, tra le poche Regioni, ancora il bilancio in attivo, ma che potrebbero pesare, nonostante i fondi del PNRR, già quest’anno sugli investimenti necessari a dare linfa alla nuova sanità disegnata dalla riforma approvata a fine novembre. Anche considerando che la pandemia non è finita e i costi per combatterla non si sono azzerati”.

“Proprio la riforma sanitaria è stata la risposta che la Regione si è data per aumentare la resilienza del sistema sanitario lombardo, rafforzando la medicina territoriale, la continuità assistenziale, il sistema intermedio per alleggerire la pressione sugli ospedali, valorizzando la prevenzione, l’innovazione e la telemedicina, creando uno strumento unico nel panorama nazionale: l’Agenzia per la ricerca e il contrasto alle malattie infettive”.

“Un centro avanzato di ricerca – scrive la vicepresidente -, più che mai indispensabile per una regione con importanti collegamenti internazionali e un’alta densità abitativa che la espone più di altri ad essere investita da emergenze sanitarie di natura pandemica. Un centro che fa tesoro dell’alta specializzazione già presente in Lombardia e che può essere un ulteriore volano per il dinamico settore delle biotecnologie applicate alla salute e per la farmaceutica”.

“In questa giornata che è anche di memoria, il mio pensiero e la mia vicinanza alle persone che hanno avuto un lutto, a chi si è ammalato gravemente e ha subito e subisce le conseguenze del Covid, ai tanti che hanno visto la loro situazione socio economica peggiorare e guardano al futuro con angoscia e a tutti i lombardi che direttamente o indirettamente sono stati feriti dalla pandemia, perché il Covid ci ha ferito tutti”, conclude Moratti.

LaPresse

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