MILANO – Pagavano per avere un green pass, per far risultare che si erano sottoposti al vaccino anti-covid e ottenere così la certificazione verde. Ad Ancona sono stata eseguite 35 misure cautelari, emesse dal gip del capoluogo marchigiano, nei confronti di soggetti accusati di corruzione, falso ideologico, peculato, continuati e in concorso, finalizzati a ottenere, previo corresponsione di somme di denaro, il rilascio della certificazione verde. Si allunga così la lista delle persone coinvolte nelle indagine ‘Euro Gree pass’ della squadra mobile di Ancona, coordinata dalla locale procura della Repubblica. Indagine nella quale, a gennaio, era stato arrestato un infermiere, tuttora in carcere, che fingeva di vaccinare le persone e, dietro pagamento di una somma di denaro, inseriva i loro dati nella piattaforma del servizio sanitario così da consentire loro di ottenere il green pass.
Su richiesta del procuratore della Repubblica di Ancona, il Gip del tribunale di Ancona ha emesso una nuova ordinanza di applicazione di provvedimenti cautelari personali e reali. Sono state emesse 28 misure cautelari dell’obbligo di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria con divieto di uscire di casa dalle 21 alle 6 del mattino, 2 misure cautelari di arresti domiciliari e replicati cinque provvedimenti di custodia già emessi a carico dei principali indagati, ancora sottoposti alle stesse restrizioni. La squadra mobile ha anche provveduto a effettuare quattro perquisizioni domiciliari e personali con relativi sequestri.
Una seconda tranche, quella di oggi, che ha consentito di delineare altre posizioni indiziarie, rafforzando e aggravando quelle già accertate a carico dei principali indagati già sottoposti a misure cautelari, da cui l’emissione degli ulteriori provvedimenti. La Procura della Repubblica ha disposto il sequestro digitale di tutti i greenpass degli indagati implicati nelle vicende corruttive, impedendo così loro di usare la certificazione indebitamente ottenuta che è stata disattivata dalle piattaforme dell’Asur.
“Un brillante sviluppo investigativo – ha commentato Cesare Capocasa, questore di Ancona – grazie all’azione della Squadra Mobile, coordinata dell’Autorità Giudiziaria, che ha consentito l’emissione di ulteriori 35 misure cautelari, per un totale di 86 provvedimenti a tutela della salute pubblica”.
di Laura Pirone