Ucraina, l’Italia pronta a inviare dispositivi di difesa, già rafforzato ‘fianco Est’ della Nato

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi / LaPresse Nella foto: il presidente del Consiglio Mario Draghi

ROMA – L’Italia non si tira indietro e per aiutare l’Ucraina a “difendersi” è pronta ad inviare dispositivi come elmetti, giubbotti antiproiettile, metal detector e sistemi contro esplosivi improvvisati. Lo ha rimarcato il premier Mario Draghi nella sua informativa alle Camere, annunciando un corposo dispiegamento di forze per contrastare l’attacco della federazione russa di Vladimir Putin.

Ed è nel corso della telefonata, chiarificatrice con il presidente Zelensky, che il presidente del Consiglio ha assicurato da parte del nostro Paese “assistenza” per la protezione dei soldati ucraini. Il nuovo intervento, potrebbe essere messo in campo nelle prossime ore, con palazzo Chigi e ministero della Difesa al lavoro per limare gli ultimi dettagli. Intanto è già arrivato il primo segnale concreto. Il ministro Lorenzo Guerini ha infatti anticipato che “da domani l’Italia potenzierà la propria presenza in Romania, raddoppiando il numero dei mezzi aerei già operanti nell’attività di airpolicing”.

Passeranno, quindi, da 4 ad 8 gli Eurofighter che verranno inviati nella base di Mihail Kogalniceanu di Costanza. “L’Italia – ha aggiunto Guerini – sta contribuendo con rapidità e convinzione alle decisioni prese in ambito Nato, e ieri il governo ha approvato una serie di significative misure che prevedono il rafforzamento della postura militare sul fianco est a seguito dell’inaccettabile e ingiustificata aggressione della Russia all’Ucraina”.

Il Consiglio dei ministri ha già prorogato per il 2022 il potenziamento – accordato dal Parlamento per il 2021 – di alcuni dispositivi Nato. Tra questi, il rafforzamento del fronte in Lettonia (enhanced Forward Presence), attraverso l’impiego del numero massimo di 250 unità di personale e 139 mezzi terrestri; il dispositivo per la sorveglianza navale e attività di raccolta dati nell’area sud dell’Alleanza (Mediterraneo orientale e Mar Nero), attraverso l’impiego del numero massimo di 235 unità di personale, due mezzi navali e di uno ulteriore, secondo necessità, e di un mezzo aereo; la mobilitazione di ulteriori forze ad alta prontezza, denominate “Very High Readiness Joint Task Force-VJTF”, fino al 30 settembre 2022, attraverso l’impiego di 1350 unità, 77 mezzi terrestri, 2 mezzi navali (a partire dal secondo semestre 2022) e 5 mezzi aerei.

A questo si aggiunge l’impegno per la sorveglianza aerea attraverso attività di Air Policing, che prevede il numero massimo di 130 unità di personale e di 12 mezzi aerei, attualmente dislocati in Romania, e attività di pattugliamento aereo nell’ambito delle misure di rassicurazione degli alleati nel fianco est, attraverso 2 mezzi aerei, che da domani saranno in tutto otto.

Si tratta di 1.970 unità, con in aggiunta l’innalzamento delle unità di rinforzo (Immediate Follow-on Forces Group-IFFG), con 2.000 unità, nel caso si debba ulteriormente rafforzare il dispositivo su richiesta della Nato o assicurare la rotazione delle forze ad alta prontezza (Vjtf).(LaPresse)

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