KIEV – E’ la mezzanotte quando Putin sferra l’attacco: una vera e propria pioggia di missili e bombe si è abbattuta sull’Ucraina per provare a piegare la resistenza all’offensiva di Mosca. E dal Cremlino fanno sapere di essere pronti ai negoziati.
I bersagli colpiti
Con l’offensiva di questa notte, la più massiccia da quando è cominciata la guerra la Russia ha messo in ginocchio un deposito petrolifero a Vasylkiv, a circa 40 chilometri dalla capitale da dove si sono levate fiamme e fumo tossico. Centrato dai missili russi anche un gasdotto a Kharkiv e un palazzo di nove piani, dove è morta una donna. E prima delle 6 del mattino, ora locale, allarme bombe anche nord-ovest del Paese nelle città di Rivne e Lutsk, Queste potrebbero rivelarsi ore decisive per l’esito della guerra, anche se l’esercito ucraino, coadiuvato da 37mila volontari tra i civili non sembra voler mollare neppure un centimetro.
L’accordo
Intanto Unione europea, Regno unito e Usa hanno hanno trovato l’accordo per colpire l’economia russa. Si procederà con l’arma nucleare finanziaria per estromettere Mosca dal Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications (Swift), il sistema belga di messaggistica che connette oltre 11mila istituzioni finanziarie in più di 200 Paesi utilizzata per i loro trasferimenti di denaro in tutto il mondo. Si tratta di un sistema che permette alle banche e ad altre istituzioni finanziarie di allertarsi a vicenda in caso di trasferimento.
Il passaggio
Un passaggio confermato dalla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, ha spiegato che “l’Unione europea propone l’esclusione di un certo numero di banche russe dal sistema di trasferimento fondi Swift”. Un passaggio sostanziale in quanto impedirebbe alle istituzioni finanziarie russe di inviare denaro nel Paese o fuori dalla stessa. Russia. Un attacco dunque al cuore economico che andrebbe a colpire direttamente le aziende, i loro clienti esteri e gli acquirenti di gas e petrolio.
