ROMA – “Vivo tra la mia gente, è la migliore protezione che ci sia. Quando la Russia preparava l’invasione, Putin non poteva immaginare che gli ucraini avrebbero difeso il loro Paese con tale determinazione. Non solo pochi individui, bensì la nazione intera. Il Cremlino non pensava certamente che questa, per noi, sarebbe stata la Grande guerra patriottica – proprio come quella che l’Unione sovietica combattè contro Hitler. I collaboratori di Putin non conoscono affatto l’Ucraina. Ma noi siamo così. Con l’Ucraina al tuo fianco, ti senti al sicuro. È un principio, questo, che servirà da lezione a molti in Occidente”. Lo dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista via whatsapp con il Corriere della Sera.
Per quale motivo pensa di essere diventato il nemico numero uno di Putin? “È il suo modo di leggere la realtà -risponde-. Quando i suoi consiglieri guardano uno Stato, non vedono i cittadini”. “Vedono solo il capo di Stato -aggiunge-, vedono i politici, gli imprenditori potenti. I russi sperano di riuscire a comprarseli tutti o di spaventarli tutti. Ma siccome sanno che questi metodi non hanno presa su di me, sono passati alle minacce. Non potrebbe essere più chiaro di così”.
In quali condizioni sta vivendo in questo momento? “Può facilmente immaginarlo -replica Zelensky-. Dormo pochissimo, bevo una quantità impressionante di caffè, e sono costantemente impegnato in discussioni e trattative. Sto facendo molte cose indispensabili per assicurare la difesa e la salvezza dei miei connazionali”.
“La mia base -aggiunge- è in Ucraina. Mi trovo a Kiev. Non è un segreto. I quaranta milioni dei miei concittadini lo sanno”. Gli Stati Uniti gli hanno offerto un passaggio per uscire dal Paese, ma Zelensky spiega di non aver mai preso in considerazione questa possibilità “No. Gli americani si sono sbagliati su di me. Io resto accanto al mio popolo”.
“L’invasione -sottolinea- non è stata una sorpresa, ma la brutalità sì. Quello che i soldati russi stanno facendo ai civili va al di là di ogni immaginazione. Le bombe sulle case e sui palazzi. I sistemi missilistici che stanno usando per colpire i quartieri residenziali. Questi sono crimini di guerra”.
(LaPresse)