Guerra in Ucraina: un milione di persone al freddo

Fumata nera: il colloquio telefonico tra Putin, Macron e Scholz non ha prodotto gli effetti sperati

in foto Vladimir Putin (AP Photo/Pavel Golovkin, File)

ROMA – Fumata nera: il colloquio telefonico tra Putin, Macron e Scholz non ha prodotto gli effetti sperati. “Non è una mediazione, chiediamo conto a Putin dei suoi atti – ha detto l’inquilino dell’Eliseo – e facciamo il possibile per arrivare a un cessate il fuoco che possa alleviare la sofferenza delle popolazioni civili”. Una telefonata definita “franca e difficile” da Parigi in quanto “il punto era chiedere conto a Putin dei suoi atti, invitarlo al rispetto dei suoi impegni e portarlo ad accettare i negoziati”.

La strada traversa

Macron si avvale di un canale diretto per contattare lo Zar ottenuto pochi mesi dopo la sua elezione avvenuta nel 2017, oltre a muoversi in coordinamento con i partner europei. Inoltre la Francia che presiede per sei mesi il Consiglio Ue e la Germania ha la guida del G7 fanno riferimento a una storia negoziale sull’Ucraina nell’ambito del “formato Normandia” con i defunti accordi di Minsk. Ma anche l’Italia cerca, per quanto nelle sue possibilità di mediare nel conflitto: Draghi è al lavoro assieme ad altri leader dei Paesi per organizzare colloqui tra i primi ministri viso a viso nei prossimi giorni. Ma il premier italiano è apparso pessimista: “Putin non vuole la pace” ha detto.

Ucraini al freddo

Intanto sono circa un milione le persone rimaste a secco da gas e riscaldamento in Ucraina. Lo ha affermato il fornitore GTSOU: “Si sta lavorando per riparare i danni causati dai bombardamenti e ripristinare le forniture”. La fitta rete di bombe piovuta sul territorio ucraino ha danneggiato le infrastrutture di Donetsk, Luhansk e Mykolaiv. Agli stessi ingegneri pare sia stato impedito l’accesso ad un centro di distribuzione del gas a Bashtanka mentre a Prybuzke un centro è stato chiuso per i danni subiti.

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